di Jeff Hoffman
Il ministero della Difesa rumeno ha presentato una nuova bozza di legge atlantista sulla difesa nazionale.
Il ministro della Difesa, Angel Tilvàr, ha introdotto il concetto d’intervento militare volto a proteggere i cittadini rumeni al di fuori del territorio nazionale, riferendosi in particolar modo alla Moldavia e all’Ucraina dove numerosi sono i cittadini rumeni con la doppia cittadinanza. Stando a quanto emerso dalla stampa rumena le nuove misure riguarderebbero, oltre i cittadini rumeni, tutti gli operatori economici, in quanto in caso di crisi o di situazioni eccezionali, le autorità e le istituzioni pubbliche potrebbero stabilire misure graduali in diversi settori “ordinati dalla legge”.
La bozza di legge vorrebbe consentire al Presidente della Romania di decidere, su proposta del primo ministro, dove e quando intervenire e arriva, guarda caso, in seguito alla decisione di costruire, a Costanza, la più grande base NATO in Europa.
Il progetto introduce inoltre una definizione più ampia per i servizi che comprenderebbero anche le forze di difesa del paese e istituisce un Centro di Comando Militare Nazionale volto a coordinare sia le forze rumene che le truppe della NATO in Romania.
Il capo di Stato Maggiore rumeno, Gheorghita Vlad, dichiarò a febbraio che la Romania – ma anche l’Europa – dovrebbe essere “più preparate per una potenziale guerra con la Russia”, dato che il paese sarebbe privo di piani per preparare la popolazione in caso di guerra.
Domenica 7 aprile, in occasione del 75° anniversario della nascita dell’Alleanza atlantica, a Bucarest e nelle principali basi militari del Paese verranno issate, insieme, le bandiere della Romania e della NATO.