di Margherita Furlan e Fabio Belli
Vladimir Putin stamani ha incontrato i capi delle quattro regioni acquisite dalla Federazione Russa in seguito al referendum dello scorso settembre e ha precisato che compito attuale di Mosca è fermare i bombardamenti nel Donbass e spostare le forze armate ucraine a una distanza dalla quale non possono fare danni. Successivamente il capo del Cremlino ha avuto una riunione con il leader bielorusso, Aleksandr Lukashenko. Durante una riunione del Consiglio supremo di Stato dello Stato dell’Unione, i due leaders hanno concordato l’inizio dell’elaborazione di un concetto di difesa comune. Hanno inoltre convenuto che la NATO sta annidandosi vicino ai confini di Russia e Bielorussia e preoccupando l’exclave di Kaliningrad. Ma i due Paesi stanno aumentando non solo la cooperazione ma la stanno estendendo ad altri Paesi considerati “amici”. In ogni caso, la Federazione Russa, ha precisato Putin, risponderà adeguatamente al dispiegamento di armi nucleari americane in Europa. Europa che partecipa attivamente alla guerra. Secondo quanto riferito dal comando aereo congiunto della NATO, l’esercito italiano ha messo in piena operatività il sistema di difesa aerea a medio raggio SAMP/T, dispiegato in Slovacchia. Il sistema, noto anche come Mamba, è progettato per proteggere da aerei, missili da crociera e missili balistici tattici.
Intanto, le forze ucraine sono tornate ad aprire il fuoco con i lanciarazzi Himars a Donetsk. Il bilancio delle vittime è di nove persone morte e di sette ferite, di cui diverse in gravi condizioni. Al tempo stesso, nella regione russa di Bryansk, le guardie di frontiera hanno fermato un altro tentativo di sabotaggio. Lo ha affermato sul suo canale Telegram il governatore della regione, Alexander Bogomaz, che ha precisato che un commando ucraino composto da 20 persone sarebbe stato sconfitto in un conflitto a fuoco ingaggiato con l’esercito russo. Stamani invece un drone artigianale del diametro di 30 cm si è schiantato, senza conseguenze, vicino a Mosca presso l’impianto di Fakel a Khimki, dove vengono fabbricati i sistemi di difesa aerea Tor e S-400 e vengono modernizzati S-300 e Osu. Le provocazioni non sembrano dunque finire qui.