di Margherita Furlan e Fabio Belli
Alla vigilia della 24a riunione del Consiglio dei capi di Stato dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, ad Astanà si sono svolti importanti negoziati tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Durante l’incontro, il presidente russo ha sottolineato che le relazioni russo-cinesi di partenariato globale e di interazione strategica stanno vivendo il periodo migliore della loro storia. “La nostra cooperazione non è diretta contro nessuno: non creiamo blocchi o alleanze. Stiamo semplicemente agendo nell’interesse dei nostri popoli”, ha affermato Putin.
Il capo del Cremlino ha sottolineato come Russia e Cina “siano stati all’origine della creazione dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai nel 2001. Con l’ampliamento della cerchia dei partecipanti – e domani la Bielorussia diventerà un altro membro a pieno titolo dell’organizzazione – l’organizzazione ha rafforzato il suo ruolo come uno dei pilastri chiave di un giusto ordine mondiale multipolare. Naturalmente, sosterremo la presidenza cinese della SCO nel 2024-2025.”
Dal canto suo, Xi Jinping ha ribadito che “gli accordi raggiunti tra Cina e Russia vengono pienamente attuati e che la cooperazione procede senza intoppi”. Il presidente cinese ha inoltre fatto sapere che la Cina sostiene il Kazakistan nei BRICS+ e questo significa evidentemente che ad ottobre saranno invitati due Paesi dell’ex Urss (Bielorussia appena entrata nello SCO e Kazakistan).
Vladimir Putin ha incontrato anche i rappresentanti di Kazakistan, Pakistan, Azerbaigian e Mongolia, oltre al presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Al centro di quest’ultimo colloquio, non per importanza, oltre all’invito di Erdogan a Putin a visitare la Turchia a breve, anche la costruzione di due centrali nucleari nel territorio turco. Il costo, 22 miliardi di dollari, è interamente finanziato dalla Russia in quanto la società statale Rosatom detiene la partecipazione del 100% nel progetto.
L’Azerbaigian si è a sua volta impegnato ad espandere il corridoio nord-sud.
“Siamo determinati ad espandere l’infrastruttura sul territorio dell’Azerbaigian. Anche se esiste fisicamente, non soddisfa ancora le aspettative dei nostri partner e vicini per massimizzare il potenziale del progetto”, ha precisato il presidente azerbaigiano Ilham Aliyèv al presidente russo Putin.
L’indiano Modi, alle prese con la politica interna, non sarà invece presente ad Astana.
Tutti i partecipanti all’evento saranno chiamati a firmare un pacchetto di 24 documenti congiunti, nonché ad adottare una dichiarazione finale che confermi l’impegno secondo i principi di buon vicinato e unità.