di Fabio Belli
Il servizio segreto russo FSB ha sventato un attentato terroristico contro impianti nucleari in Russia.
Secondo quanto ricostruito dall’intelligence russa, i sabotatori, facenti parte dei servizi speciali ucraini, l’8 maggio scorso avrebbero tentato di minare più di 30 tralicci delle linee elettriche delle centrali nucleari di San Pietroburgo e di Kalinin al fine di provocare lo spegnimento dei reattori. I terroristi sarebbero riusciti a far saltare un traliccio e posare gli ordigni in altri quattro per quanto riguarda la linea di trasmissione della centrale nucleare di San Pietroburgo, mentre per quella di Kalinin nessun traliccio sarebbe esploso, ma gli esplosivi sarebbero stati rinvenuti in 7 tralicci.
Una volta scoperta l’operazione, l’FSB ha arrestato due cittadini ucraini, mentre un terzo è stato inserito nella lista dei ricercati e, secondo quanto appreso, si troverebbe al momento in Belgio. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa russa RIA Novosti, i terroristi sarebbero stati reclutati dai servizi segreti ucraini e addestrati nei campi di Kiev e di Nikolaev. Per pianificare l’attacco i sabotatori avrebbero attraversato illegalmente il confine russo-bielorusso nella regione di Pskov. Anche due cittadini russi sarebbero stati fermati per favoreggiamento con l’accusa di aver contribuito a fornire mezzi di comunicazione e trasporto.