di Elisa Angelone
Dietro le proteste in corso contro il governo serbo di Aleksandar Vučić ci sarebbero le agenzie di intelligence britanniche. Ne è convinto il presidente della Repubblica Srpska, entità autonoma della Bosnia ed Erzegovina, Milorad Dodik.
Secondo Dodik l’obiettivo del Regno Unito sarebbe quello di rovesciare il governo di Vučić e di destabilizzare la Serbia strumentalizzando a tal fine le sparatorie avvenute a inizio maggio in una scuola di Belgrado e nelle vicinanze della capitale serba – eventi che hanno scosso l’opinione pubblica a livello internazionale e che hanno dato avvio a manifestazioni di protesta contro il governo serbo che si sono susseguite durante tutto il mese. E che, secondo Dodik, proseguiranno fino a che Vučić non verrà rimosso dal potere. Oppure fino a che gli infiltrati del Regno Unito non verranno espulsi dal Paese.
Dodik afferma di parlare con cognizione di causa, dal momento che lui stesso sarebbe nel mirino dell’intelligence britannica. Ricordando analoghe proteste originatesi a Banja Luka in seguito alla morte di un giovane studente nel 2018, il leader della Repubblica Srpska ha infatti più volte accusato Londra e Washington di volerlo rimuovere dal potere. Come Vučić, anche Dodik è visto infatti come fumo negli occhi dalle élite globaliste, in quanto persegue una politica manifestamente filo-russa. Tanto che è stato recentemente insignito dell’ordine di Aleksandr Nevsky dal presidente russo Vladimir Putin.
Nel frattempo, la tensione intorno al presidente serbo Aleksandar Vučić, complice anche la situazione di violenza in Kosovo, resta alta.