di Margherita Furlan e Fabio Belli
“La guerra è finita. La Russia ha vinto. Non c’è più un’offensiva ucraina, ma la Casa Bianca e i media americani devono continuare a mentire. La verità è che se all’esercito ucraino venisse ordinato di continuare l’offensiva, si ammutinerebbe. I soldati non sono più disposti a morire, ma questo non si adatta alle sciocchezze concepite dalla Casa Bianca di Biden”. Un anno dopo l’attentato al Nord Stream, Seymour Hersch riporta in un articolo pubblicato su Substack le dichiarazioni di un anonimo funzionario dell’intelligence statunitense. “Non sappiamo quali fonti abbia il giornalista Seymour Hersh, ma sostanzialmente le sue informazioni coincidono con i dati dei nostri servizi segreti”. Così si è pronunciato Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, sulle ipotesi del giornalista, secondo cui l’attentato fu organizzato dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna.
Nel frattempo, l’Ucraina starebbe reclutando anche bambini seguendo lo schema dei terroristi dell’ISIS e dei nazionalisti della Gioventù hitleriana. È quanto sostiene la deputata della Duma di Stato russa, Anna Kuznetsova, che presiede un’indagine parlamentare sulle azioni del regime di Kiev contro i bambini.
Secondo la Kuznetsova, il reclutamento avverrebbe principalmente sui social network e su messenger dove i rappresentanti dell’esercito ucraino userebbero account fittizi, canali chiusi e chatbot, costringendo i minori a inviare foto con le coordinate delle truppe russe per correggere i colpi di artiglieria dell’Esercito Ucraino o per commettere sabotaggi in territorio russo.
Un’altra accusa di Mosca verso Kiev viene dalla portavoce degli Esteri, Maria Zakharova, secondo cui l’attacco a Sebastopoli del 22 settembre scorso sarebbe avvenuto con il coordinamento di Stati Uniti e Gran Bretagna: “Non c’è il minimo dubbio che l’attentato sia stato pianificato in anticipo con l’uso di mezzi di intelligence occidentali, attrezzature satellitari della NATO e aerei spia e sia stato attuato su richiesta e in stretto coordinamento con i servizi segreti statunitensi e britannici”, ha precisato la Zakharova.
Secondo le app di tracciamento, i missili a lunga gittata sarebbero stati britannici, mentre le due missioni di intelligence in corso sarebbero state effettuate con velivoli statunitensi decollati dalla Stazione Aerea Navale di Sigonella. Mosca implicitamente sembra riconoscere anche l’Italia come parte del conflitto, visto che sempre da Sigonella partirebbero i droni statunitensi avvistati nel Mar Nero. Mentre inizia esercitazioni militari congiunte nel Territorio del Litorale, nell’estremo oriente che affaccia sul Giappone, insieme agli eserciti di undici paesi asiatici, tra cui Cambogia, Laos, Filippine, Indonesia, Vietnam, Thailandia, Myanmar, Brunei, Malaysia, India e Cina.