di Jeff Hoffman
Due Mig russi si sono alzati in volo domenica, sul mare di Barents, per cacciare due bombardieri strategici statunitensi B-52H che si avvicinavano allo spazio aereo russo sopra il mar Artico.
“Gli equipaggi dei caccia russi hanno identificato l’obiettivo aereo come una coppia di bombardieri strategici B-52H dell’aeronautica statunitense”, ha scritto domenica il ministero della Difesa russo sul suo canale Telegram.
Stando a quanto dichiarato dalle forze di difesa russe i due bombardieri avevano attraversato i cieli di Finlandia e Polonia e, in caso di attacco strategico, il modello B-52 è in grado di lanciare venti missili da crociera con testate nucleari.
Viene fuori che il Pentagono aveva appena deciso di stazionare due B52 H in Romania e, stando ai rilevamenti radar, numerosi altri velivoli sono stati avvistati sopra il mar Artico.
Oltre ai due B52 a stelle e strisce, infatti, i cieli del mar Artico sono stati più volte visitati dal caccia Global Hawk RQ-4B, da elicotteri francesi stazionati in Finlandia e Norvegia e da numerosi altri velivoli appartenenti alla NATO.
Il paradosso dell’ultim’ora è che, nel contesto delle crescenti tensioni con la Russia, ha fatto sapere la NATO, il blocco atlantico avrebbe messo in massima allerta 500 mila soldati.
Da oltreoceano, tanto per gettare altra benzina sul fuoco della guerra, ci tengono a far sapere che gli Stati Uniti sono impegnati a difendere il Giappone utilizzando tutti i mezzi disponibili comprese le armi nucleari.
L’articolo 5 del trattato bilaterale di sicurezza, hanno spiegato dal Dipartimento di Stato, si applica anche alle isole Senkaku, che si trovano a 170 km da Taiwan ma sono controllate dal Giappone.
A peggiorare la situazione c’è che un aereo da ricognizione RC-135V dell’aeronautica americana è stato avvistato nei cieli della Bielorussia.
“Gli Stati Uniti intendono condurre esercitazioni militari nell’Artico in modo indipendente e con gli alleati per dimostrare la capacità di combattimento nella regione”, si legge inoltre sul documento appena pubblicato dal Pentagono, intitolato “Strategia artica aggiornata”.
E la guerra è servita.