di Elisa Angelone
Il SIPRI, Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, ha rilasciato un nuovo rapporto che evidenzia come, nell’ultimo anno, le potenze nucleari abbiano investito maggiormente nella modernizzazione dei propri arsenali atomici e, alcune di esse, anche aumentato il numero di testate schierate. In testa risultano Stati Uniti e Russia che insieme possiedono quasi il 90% delle armi nucleari disponibili nel mondo. Secondo il rapporto, gli USA hanno aumentato il numero di testate dispiegate di 26 unità, portando il totale a 1.770, mentre la Russia avrebbe aumentato le proprie di 86 unità, per un totale di 1.674 testate pronte all’uso.
Regno Unito e Francia, rispettivamente terza e quarta in classifica, pur continuando a sviluppare i propri programmi nucleari, non avrebbero tuttavia aumentato il numero di testate. Oltre a India, Pakistan e Corea del Nord, si ritiene che anche Cina e Israele stiano espandendo il proprio arsenale nucleare. Secondo il direttore dell’istituto svedese “stiamo entrando in uno dei periodi più pericolosi della storia dell’umanità”. Questo perché la guerra in Ucraina ha innescato inevitabilmente nuove tensioni geopolitiche che non fanno che alimentare la corsa agli armamenti, anche nucleari, a livello globale. Una tendenza, questa, che, ammette il SIPRI, si era registrata già prima di febbraio 2022 ma che ora, con molti canali diplomatici interrotti, rischia seriamente di sfociare in una nuova grande guerra.