Siria: il doppio standard dei media
In Italia oggi, 2 novembre, si commemorano i nostri cari che non sono più tra noi. Con questo video Byoblu ricorda anche tutte le vittime civili della martoriata Siria. Qual è, esattamente, la differenza tra una cannonata dell’esercito turco e una dell’esercito siriano? A giudicare dalle reazioni della politica e dei media, di differenze ce ne sono tante. Nell’analisi degli scenari internazionali oggi prevale infatti l’utilizzo del doppio standard interpretativo. Quell’idea che le porcherie del nostro nemico siano solo porcherie e quelle del nostro amico odorino invece di violette. Che l’arma dell’avversario sia una minaccia alla pace e quella dell’alleato un incentivo alla pace. Che la strage dei nostri complici sia una necessità e quella dei complici altrui un atto efferato.
Le guerre ibride si differenziano da quelle del XX secolo per la pervasività dell’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare di quelle di comunicazione. Talvolta la narrazione mainstream degli eventi e degli avvenimenti decisivi per lo sviluppo delle fasi delle guerre degli ultimi tre decenni ha costituito una vera e propria arma al servizio di una delle parti in causa. I media e il singolo reporter assumono così sempre più spesso un ruolo determinante nei conflitti che fanno da contrappunto alla lunga transizione geopolitica dal sistema unipolare a guida statunitense a quello multipolare.
Byoblu affronta lo spinoso tema in un’intervista, condotta da Margherita Furlan, a Giorgio Bianchi, fotoreporter e documentarista tra i pochi al mondo ad avere visitato i luoghi della guerra in Siria.
Immagini di Giorgio Bianchi in esclusiva.
Complimenti Giorgio Bianchi e Margherita Furlan! Nonostante la grande perdita sembrerebbe che i temi trattati vadano nella direzione dell’oggettività (per quanto questa sia possibile discernerla). Un grande incoraggiamento alla vostra onestà intellettuale e a quella della direzione tutta.
Grazie di cuore. Stiamo facendo del nostro meglio nonostante le grosse difficoltà.