di Jeff Hoffman
Aumenta a vista d’occhio la presenza di navi militari nel mar Baltico. Difatti, l’ultimo degli accordi a stelle e strisce con i paesi scandinavi è quello che Washington ha firmato il 19 dicembre con la Danimarca, che garantisce lo stanziamento permanente di forze militari statunitensi in tre basi aeree danesi.
Poco prima il Pentagono aveva siglato un accordo di cooperazione militare con la Finlandia che, come se non bastasse, sta ampliando la rete ferroviaria nazionale per facilitare il trasporto militare della cosiddetta Alleanza Atlantica.
In aggiunta, è notizia di oggi che il governatore della Banca centrale finlandese, Olli Rehn, ha proposto di stanziare fondi all’Ucraina attraverso il meccanismo europeo di stabilità. “Non abbiamo un bisogno urgente del meccanismo europeo di stabilità nei mercati finanziari, ma abbiamo un bisogno urgente di aiutare l’Ucraina”, ha puntualizzato Rehn rispondendo ai giornalisti di Bloomberg.
A commentare i continui movimenti di mezzi militari statunitensi ci ha pensato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova che, fra le altre cose, ha accusato gli Stati Uniti di voler portare armi nucleari in Finlandia, rendendo nota la convocazione l’ambasciatore della Finlandia a Mosca per notificargli che la Russia non avrebbe lasciato senza risposta la forte crescita delle capacità militari della NATO sui nostri confini.
E la nave della guerra atlantista avanza.