di Margherita Furlan
Il ministro degli Esteri di Taiwan, Joseph Wu ha iniziato il suo viaggio in Europa. Prima tappa la Repubblica Ceca, dove Wu ha chiesto il sostegno europeo per «rimanere stabili e forti e proseguire coraggiosamente la politica di mantenimento dello status quo». Si tratta della seconda visita del diplomatico taiwanese in Repubblica Ceca negli ultimi due anni. Dopo la tappa a Praga, Joseph Wu andrà a Bruxelles per incontrare alti funzionari comunitari. Ma il monito di Pechino è già arrivato: «Esortiamo la parte europea a non fornire palcoscenici per attività separatiste per l’indipendenza di Taiwan», ha scritto su Twitter Wang Lutong, direttore generale cinese per gli Affari europei, chiarendo che «la questione di Taiwan resta al centro dell’agenda cinese».
Il consigliere di Stato e ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, Qin Gang ha avuto nel frattempo una telefonata con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in cui ha esortato Washington a smettere di interferire negli affari di Pechino – sulla questione di Taiwan in primis – per poi affermare di essere disposto a incontrare Blinken e intenzionato a stabilizzare le relazioni sino-americane, riportando così i legami su un binario di sviluppo «sano e costante». «Gli Stati Uniti dovrebbero mostrare rispetto per la Cina», ha chiosato Qin. D’altro canto, a Washington, una posizione di apertura sostenuta anche dal punto di vista commerciale, è tenuta anche dal segretario al Tesoro, Janet Yellen, secondo cui sarebbe un errore per gli Stati Uniti cercare di «separarsi dalla Cina» e ha quindi chiesto di approfondire i legami economici tra le due maggiori economie del mondo. «Non penso sia nel nostro interesse soffocare il progresso economico del popolo cinese», ha riferito Yellen, chiarendo comunque che «alcune misure che la nostra amministrazione ha intrapreso sono necessarie per garantire la sicurezza nazionale».