di Jeff Hoffman
Siamo al caos della legge della giungla dove i crimini restano impuniti. Questa, con altre parole, è la denuncia avanzata mercoledì 7 febbraio dal Segretario Generale, Antonio Guterres, all’Assemblea delle Nazioni Unite.
“Il Consiglio di Sicurezza non è più in grado di svolgere il suo ruolo di piattaforma di pace in quanto bloccato dalle fratture politiche che non sono mai state così gravi”, ha spiegato Guterres che descrive l’attuale fase storica come l’era del caos”.
Poco prima, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza convocata da Mosca per gli attacchi statunitensi in Irak, il rappresentante russo all’ONU, Vasili Nebenzia, ha ribadito che le azioni dei Paesi anglosassoni in Medio Oriente rappresentano una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale, e “minano l’ordine mondiale basato sulla supremazia del diritto internazionale universale e sul ruolo centrale delle Nazioni Unite.”
“Gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno deliberatamente cercando di trascinare i più grandi paesi del Medio Oriente in un conflitto regionale dando sostegno e coperture ai terroristi che fingono di combattere”, ha poi rimarcato Nebenzia.
D’altro canto, il fatto che Usa e Inghilterra colpiscano quasi esclusivamente le Forze armate siriane e i loro alleati nell’est del Paese intorno alla provincia di Deir ez-Zor, dove imperversano i terroristi di Daesh, la dice lunga sugli obiettivi di Washington e Londra.
Nel frattempo, dopo aver rigettato la proposta di tregua avanzata da Hamas, Israele avanza verso Rafah che potrebbe diventare un abisso di sangue ancora peggiore di quanto già visto fino a questo momento.
Il dato da rilevare è che l’esercito israeliano è partito dal nord per arrivare all’estrema punta meridionale di quel che resta della striscia di Gaza e dove i palestinesi aspettano l’assalto finale.
E il dado sionista è tratto.