Tavole italiane, al via il geneticamente modificato
di Jeff Hoffman
Il 31 maggio scorso il Senato ha approvato, con 75 voti a favore, 46 contrari e 7 astenuti, l’emendamento presentato dalle commissioni Ambiente e Agricoltura integrate dal Decreto Siccità.
L’emendamento dà il via libera all’adozione di organismi derivanti da cosiddette Tecnologie di Evoluzione Assistita, sigla che, tradotta in lingua corrente, significa OGM di ultima generazione.
Il presidente della Commissione Permanente agricoltura e produzione agroalimentare, Luca de Carlo, pur entrando in rotta di collisione con le associazioni indipendenti di agricoltori e con la Coalizione “Italia Libera da OGM”, ritiene che l’innovazione genetica aiuti a sostenere l’agricoltura nonostante i cambiamenti climatici.
Ma le associazioni contadine, ambientaliste e a difesa dei consumatori ritengono le cosiddette Tecniche di Evoluzione Assistita una sorta di finestra di Overton che introduce prodotti OGM sulle tavole italiane.
Nel rispetto delle due sentenze della Corte di Giustizia Europea, che equiparano tutti gli organismi biotech agli OGM, le associazioni hanno così chiesto l’immediato stralcio dell’emendamento.
Una delle maggiori preoccupazioni dei nostri agricoltori, a quanto pare, è la possibile contaminazione genetica di specie affini a quelle geneticamente modificate, devastando così tutto il settore dell’agricoltura biologica per favorire l’industria agroalimentare per lo più controllata da grandi multinazionali del cibo.
La narrativa, come di prassi, fa leva sull’uso della neolingua e, in barba alla salute umana, tradisce il principio di precauzione e accende il semaforo verde a tecniche genetiche le cui conseguenze sono a dir poco pericolose.
Così, mentre l’Emilia Romagna lotta contro le conseguenze di un’alluvione, il governo guidato dai fratelli italiani di Biden preme sul pedale della liberalizzazione.