di Gionata Chatillard
Ad Ankara doveva andarci a inizio gennaio, ma l’attentato di Kerman lo costrinse a rimandare il viaggio. Ebrahim Raisi raggiungerà così la capitale turca domani, quando a riceverlo sarà il suo omologo Erdoğan. Ad accompagnare il presidente iraniano ci sarà una delegazione di alto livello, incaricata non solo di fare passi avanti nelle relazioni bilaterali, ma anche di elaborare una strategia congiunta sul dossier siriano e su quello israelo-palestinese.
La visita ufficiale di Raisi in Turchia si iscrive in una cornice di frenetiche attività diplomatiche da parte di Teheran, più che mai impegnata a stringere accordi con i suoi vicini mentre in Medio Oriente divampa ormai l’escalation. Prova ne sia la pace fatta in quattro e quattr’otto con il Pakistan dopo i reciproci attacchi di pochi giorni fa. Attacchi che in realtà avevano come obiettivo quello di eliminare gruppi ribelli del Belucistan scomodi probabilmente per entrambi i paesi. E se qualche analista avanza direttamente l’ipotesi che possa essersi trattato di un favore reciproco, Teheran e Islamabad sembrano in ogni caso essere già amici come prima, se non di più. Entro il 26 gennaio, gli ambasciatori delle due nazioni torneranno ai loro posti, ma non solo. Tre giorni dopo, il capo della diplomazia iraniana si recherà personalmente a Islamabad per ricucire definitivamente lo strappo – sempre che di strappo si possa parlare.
Parallelamente a quanto succede sul fronte orientale -dove Teheran, fra le altre cose, sta stringendo contatti sempre più saldi con l’Afghanistan dei Talebani- la Repubblica Islamica porta avanti a marce spedite anche il processo di disgelo con l’Egitto. I due paesi interruppero le relazioni diplomatiche nel 1980, quando Il Cairo accolse l’ultimo scià di Persia, in fuga dalla Rivoluzione khomeinista. Recentemente, Raisi ha però parlato per telefono con il suo omologo Al-Sisi, in quella che è stata la prima conversazione tra i capi di Stato dei 2 paesi in più di 40 anni. La road map per ripristinare completamente le relazioni bilaterali è già pronta, fa d’altronde sapere il Governo iraniano, che potrebbe presto aggiungere anche l’Egitto alla lista dei paesi amici.