di Fabio Belli
“Il mondo deve essersi reso conto che i criminali sionisti non obbediranno alle leggi internazionali se non con pressioni e azioni deterrenti”.
È quanto ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kan’ani, scrivendo un post su X e riferendosi alle recenti dichiarazioni del ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, che aveva definito un atto giusto e morale l’uccisione di due milioni di palestinesi in cambio della liberazione dei prigionieri di Israele. Il portavoce iraniano ha inoltre affermato che, a seguito di queste dichiarazioni, l’Europa, invece di condannare verbalmente, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità internazionali, morali e umanitarie e cessare il sostegno politico e militare a Israele.
Israele che l’Iran, oltre a tenere col fiato sospeso con una probabile offensiva di ritorsione per l’uccisione del leader Ismail Haniyeh a Teheran, tenta anche di isolare a livello internazionale.
Oggi il ministro ad interim iraniano Ali Bagheri Kani ha incontrato e tenuto dei colloqui con Waleed A. Elkhereiji, viceministro degli Affari esteri dell’Arabia Saudita, a margine della riunione straordinaria dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica a Jedda.
“L’ampia ondata di condanna del recente crimine terroristico ha aggravato l’isolamento politico di israele”, ha in sostanza affermato Bagheri Kani.
La controparte saudita, apprezzando l’iniziativa iraniana nel proporre la convocazione di una riunione straordinaria dell’OIC, ha sottolineato l’ottimo percorso delle relazioni bilaterali tra il Regno e la Repubblica Islamica e la condanna alla recente aggressione israeliana.
Nel frattempo, gli abitanti israeliani della città portuale strategica di Haifa sono preoccupati per i possibili attacchi di rappresaglia da parte dell’Iran e degli Hezbollah. Lo afferma il quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui la paura dei locali sarebbe giustificata dalle numerose fabbriche petrolchimiche che contengono materiali pericolosi e che potrebbero essere colpite.