di Margherita Furlan
A poche ore dalla cerimonia di apertura dei giochi olimpici, in una città sfigurata – Parigi – barricata da recinzioni, in cui è impossibile entrare senza particolari codice QR, in un Paese che ha votato ma è senza un nuovo governo, 45mila poliziotti e militari sono sulle strade a controllare che il vecchio ordine pseudo democratico non venga vandalizzato. Ma i vandali avrebbero già colpito. Alle 5.15 del mattino, la società ferroviaria francese, ha comunicato che atti dolosi hanno colpito le linee ad alta velocità Atlantico, Nord e Est. Colpite, anche con incendi, tre delle quattro linee della rete ad alta velocità. 800 mila le persone danneggiate. Servizi d’intelligence mobilitati. Marine Le Pen accusa «i movimenti di estrema sinistra». Il ministro degli Esteri israeliano Katz attacca l’«asse del male guidato dall’Iran» e «l’Islam radicale». Nella giornata di ieri, Israele ha infatti denunciato complotti iraniani per colpire i suoi atleti nel sinistro ricordo di Monaco ‘72: la Francia ha fatto sapere che non le risulta, ma la tensione resta altissima. Secondo la Casa Bianca l’Iran avrebbe supportato e finanziato già alcune manifestazioni negli USA e Donald Trump scrive su Truth di sperare che l’America “cancelli l’Iran dalla faccia della Terra.” Ma Parigi sembra già avere tra le mani un colpevole valido per tutto. I media francesi, in particolare Le Monde, hanno pubblicato ieri un articolo in cui incolpano eventuali future operazioni di sabotaggio ai servizi di sicurezza russi.
L’articolo pubblicato da Le Monde si intitola “La vita segreta dell’agente Griaznov, la spia russa sospettata di aver tentato di ‘destabilizzare’ le Olimpiadi di Parigi.”
È stato arrestato il 21 di questo mese, gli investigatori, afferma Le Monde, hanno trovato nel suo appartamento “materiale diplomatico”.
Intanto, in quella che in molti ancora definiscono la più grande democrazia al mondo, Kamala Harris, che non promette silenzio su Gaza, ha finalmente guadagnato l’endorsement di Barack e Michelle Obama, ed evidentemente dei grandi finanziatori. Il Dipartimento del Tesoro USA ha però ordinato alle banche statunitensi di dare informazioni complete sui beni russi da esse detenuti, con l’obiettivo di confiscarli. Il sistema bancario statunitense detiene asset russi per un valore di almeno 6 miliardi di dollari. Le banche dovranno segnalare gli asset russi entro il 2 agosto. L’Ucraina resta una pedina troppo appetitosa.