di Jeff Hoffman
Donald Trump ha intenzione di spingere i membri della Nato ad aumentare la spesa per la difesa al 3% del PIL. Questo l’annuncio pubblicato dal quotidiano britannico The Telegraph che, citando il recente incontro dell’ex presidente con il presidente polacco Andrzej Duda, interpreta il piano del candidato Trump per il futuro della NATO.
“Il suo pensiero si sta evolvendo verso il 3%, soprattutto dopo aver parlato con Duda, e questo non include i soldi per l’Ucraina”, si legge sul Telegraph.
A lanciare l’allarme era stata la CNN che, commentando l’incontro tenutosi il 18 aprile fra Andrej Duda e Donald Trump all’interno della Trump Tower, citava la proposta del presidente polacco di portare la spesa per la difesa dei paesi membri della NATO dal 2 al 3% del PIL, percentuale che la Polonia sta già impiegando come Stati Uniti e Grecia.
“Il 3% della spesa è necessario per far fronte alle minacce crescenti della Russia”, aveva ribadito Duda.
L’obiettivo di raggiungere il 3% era già in discussione fra alcuni membri della NATO, ha fatto sapere Timo Pesonen, Alto funzionario a capo della Direzione Generale dell’industria della Difesa e dello Spazio per la Commissione Europea.
A spingere per l’economia di guerra sono sopratutto Estonia, Lituania e Polonia con il Regno Unito il cui ministro della Difesa ha però dichiarato di volersi fermare al 2,5% del proprio PIL, contrastato dal partito Laburista che ha affermato di non voler rispettare tale accordo.
In un’intervista rilasciata a Time Magazine la scorsa settimana Donald Trump ha detto che l’invito rivolto agli alleati ad aumentare le spese per la difesa era per far capire che chi non vuole pagare resterà da solo e, conseguentemente, indifeso.
Sul fronte europeo, in ogni caso, i funzionari di Bruxelles hanno già da tempo avviato la discussione sull’utilizzo del MES, il fondo di salvataggio di emergenza dell’Unione Europea, come mezzo per investire nella difesa europea, prediligendo la via delle armi a quella della diplomazia.
Ciò che è certo è che la spesa militare aggregata dell’Ue e dei Paesi europei della NATO ha raggiunto i 346 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento dell’1,9% rispetto al 2021 e del 29,4% rispetto al 2014, raggiungendo l’1,65% del PIL europeo.
A brindare per i profitti, chiunque vinca alla Casa Bianca, sarà comunque l’industria delle armi.