di Fabio Belli
La NATO sta predisponendo piani di truppe statunitensi lungo i “corridoi terrestri” in Europa in caso di guerra con la Russia. È quanto ha riferito al quotidiano Telegraph il tenente generale Alexander Sollfrank, capo del comando logistico della NATO secondo il quale l’Alleanza starebbe cercando di evitare che il flusso di truppe non venga fermato da probabili attacchi russi contro i porti. Secondo il rapporto, si presume che le forze armate statunitensi sbarcheranno in cinque porti prestabiliti, tra cui quello di Rotterdam. Corridoi alternativi inizierebbero in Italia, Grecia e Turchia e correrebbero rispettivamente attraverso la Slovenia e la Croazia fino all’Ungheria e attraverso la Bulgaria e la Romania. Vi sarebbero anche piani per coinvolgere Norvegia, Svezia e Finlandia.
Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, fa sapere che qualsiasi personale militare straniero inviato in Ucraina diventerà un obiettivo legittimo per gli attacchi russi. Una dichiarazione che conferma quanto dichiarato in precedenza dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov che aveva parlato solo di istruttori francesi.
Il tutto mentre il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, conferma il sostegno incondizionato a Kiev anche se rimarrà fuori dalla NATO. Le affermazioni di “sleepy Joe”, chiudono de facto le porte a Kiev sul tanto desiderato ingresso nell’Alleanza da parte della leadership ucraina.
Nel frattempo, un membro NATO, la Turchia, cercherà di unirsi al gruppo dei paesi BRICS, cercando di sollevare la questione in una prossima riunione dei ministri degli Esteri in Russia. Ad annunciarlo è il capo della diplomazia di Ankara, Hakan Fidan, che durante una visita di tre giorni in Cina, ha dichiarato che la Turchia, dopo aver aspettato invano di diventare membro dell’Unione Europea, considera i BRICS come una piattaforma alternativa per l’integrazione e la cooperazione.
La Cina intanto continua a sbarazzarsi attivamente dei titoli di stato statunitensi e ad aumentare le riserve auree.