di Margherita Furlan
L’esercito israeliano ha respinto le accuse di aver utilizzato il fosforo bianco nelle operazioni militari di questi giorni, definendole «inequivocabilmente false». La smentita è arrivata dopo che Human Rights Watch ha accusato Israele di utilizzare fosforo bianco a Gaza e in Libano, mettendo seriamente a rischio i civili, a seguito di un’analisi dei video del conflitto. Amnesty International avrebbe invece verificato che le unità militari israeliane che colpiscono Gaza sarebbero equipaggiate con proiettili di artiglieria al fosforo bianco e lo denuncia su X.
L’esercito israeliano intanto non si ferma e colpisce il territorio libanese. L’azione avverrebbe in risposta «a un’esplosione alla barriera di sicurezza adiacente la comunità di Hanita», al confine con il Libano. Colpita anche la postazione dell’agenzia di stampa Reuters.
«Tutti aspettano di sapere cosa farà Hezbollah. Hezbollah conosce le sue responsabilità. Siamo pienamente preparati e monitoriamo gli sviluppi in ogni momento. Parteciperemo a questa operazione secondo i nostri piani e la nostra visione». Lo ha affermato Naim Qassem, numero due di Hezbollah, parlando alla folla riunita per una manifestazione di sostegno a Gaza nella periferia sud di Beirut.
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha invece incontrato il capo della diplomazia iraniana, Hossein Amir-Abdollahian, arrivato ieri sera a Beirut. Quest’ultimo ha ribadito che «bisogna rompere l’assedio imposto sulla Striscia di Gaza» e che l’Iran è «solidale con i fratelli palestinesi».
Intanto a Tel Aviv, oltre a Tajani, von Der Leyen e Metsola è arrivato il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, che ha incontrato il primo ministro, Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa, Yoav Gallant e il gabinetto di guerra israeliano. Il segretario alla Difesa ha annunciato l’invio di una seconda fornitura di munizioni essenziali. Precedentemente lo stesso Austin, che aveva affermato di non porre alcuna condizione su come Israele utilizza gli aiuti militari statunitensi, si è detto anche pronto a schierare ulteriori forze a fianco dell’esercito di Tel Aviv. La Gran Bretagna imiterà l’alleato di oltre oceano inviando due imbarcazioni della Royal Navy nel Mediterraneo orientale iniziando così voli di ricognizione su Israele.
La Germania invece rinuncerà agli accordi vitali sul gas con il Qatar nel caso in cui l’emirato non sostenga Israele. Inutile dire che questo sarebbe l’ultimo chiodo sulla bara dell’industria tedesca. E di quella europea.
D’altronde Benjamin Netanyahu ha mostrato ad Antony Blinken le immagini dei massacri commessi sabato scorso, i cadaveri recuperati e rimessi insieme — a volte impossibile ricomporli — dai volontari di Zaka. Prima di chiudere i sacchi bianchi con l’etichetta dell’identificazione, i corpi sono dunque stati fotografati. Così il Times ha titolato in prima pagina: “Israele mostra bambini mutilati” Ma nella minuscola didascalia sottostante la foto compare la dicitura: “Bambini palestinesi feriti negli attacchi aerei si trovano all’ospedale Al-Shifa di Gaza City.”