di Elisa Angelone
A riprova della trasformazione dell’Ucraina in una colonia atlantica a tutti gli effetti, ieri, 28 giugno, Volodymyr Zelensky ha presentato alla Verkhovna Rada un progetto di legge con il quale si intende fare dell’inglese una delle lingue di comunicazione internazionale nel Paese. Il documento stabilisce anche quali categorie di cittadini saranno tenute a padroneggiare la lingua inglese. In particolare si tratterebbe dei capi delle amministrazioni locali, degli ufficiali militari a contratto, degli agenti di polizia e dei pubblici ministeri. Forse per comunicare in modo più efficace con i padroni. In generale, tutto il settore pubblico dovrebbe essere interessato da questa novità linguistica perfettamente in linea con la volontà del regime di Kiev di allontanare i cittadini quanto più possibile dalla famigerata “influenza russa”.
Ma non finisce qui. L’Ucraina rappresenta anche un fertile terreno dove le élite globaliste possono testare la propria agenda più velocemente che altrove. Ne è un indizio quanto annunciato recentemente dal vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Rostislav Shurma, secondo cui in quel di Kiev si starebbe discutendo di eliminare completamente l’uso del contante per “combattere la corruzione”, uno dei punti deboli che ancora complicherebbero il percorso europeo dell’Ucraina. Un’iniziativa che secondo i media ucraini sta incontrando qualche reticenza, in particolare da parte della Banca nazionale ucraina e da quanti ancora sono in grado di scorgervi una palese violazione dei diritti umani.