di Margherita Furlan e Fabio Belli
Mosca condivide la posizione secondo cui il conflitto ucraino non dovrebbe essere congelato.
È quanto ha affermato all’agenzia di stampa TASS il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui le priorità di Mosca sono quelle di completare l’Operazione Speciale, garantire i propri interessi e raggiungere lo scopo attraverso mezzi militari o con altri disponibili.
Alle parole di Peskov sono seguite quelle della portavoce agli Esteri, Maria Zakharova, che ha sottolineato la volontà della parte russa di continuare a reprimere duramente qualsiasi attacco terroristico, come nel caso dei sabotatori ucraini nella regione di Belgorod, ribadendo ancora una volta come l’atto di sabotaggio avesse lo scopo di mettere in bella mostra i padroni della NATO e la manovalanza di Kiev sulle presunte capacità di combattimento dell’esercito ucraino. La Zakharova ha aggiunto che “in Ucraina l’attività mercenaria dell’Occidente sta crescendo in modo esuberante”. Secondo quanto sostenuto dalla portavoce, mercenari polacchi vengono ricompensati con appezzamenti di terreno gratuiti nella parte occidentale del Paese, nelle regioni di Volyn, Lvov e Transcarpazia. La legislazione ucraina prevede ora prestiti agevolati, la costruzione di case per le famiglie dei mercenari morti a spese dei contribuenti ucraini. Tutti segnali che l’Occidente sta attuando una vera e propria pulizia etnica degli ucraini. “I curatori occidentali”, sottolinea la Zakharova, “stanno facendo di tutto per distruggere completamente gli ucraini come popolo, come comunità”.
La guerra dunque prosegue, con una linea seguita sotto dettatura da Washington anche dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha escluso colloqui di pace, e dal premier britannico, Rishi Sunak, che ritiene un errore intraprendere negoziati a meno che Mosca non restituisca i territori persi da Kiev. Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, nel frattempo, è arrivato a Kiev, dove ha incontrato il suo omologo, Oleksiy Reznikov. “Abbiamo parlato della continuazione dell’addestramento dei nostri militari sul territorio britannico, delle principali priorità e dei corsi di formazione”, ha detto Reznikov. A sua volta, Wallace ha osservato che la Gran Bretagna ha fornito i missili Storm Shadow, che possono essere usati a lungo raggio, per rispondere alla Russia.
Nel frattempo, arriva da Pechino, dove il primo ministro russo Mikhail Mishustin è sbarcato portandosi al seguito un battaglione di 1.200 imprenditori in cerca di affari per sfuggire alle sanzioni occidentali, la risposta ai moniti del G7: la diplomazia sino-russa ha creato un nuovo slogan, “nuovo livello di collaborazione” dopo quello sulla «collaborazione senza limiti» lanciato da Xi e Putin l’anno scorso.