di Fabio Belli
L’Ucraina da campo di esercitazioni della NATO potrebbe passare presto allo status di discarica dell’Occidente.
È quanto si apprende da un’inchiesta del giornalista francese, Jules Vincens, secondo cui il figlio del miliardario George Soros, Alexander, avrebbe concordato con il capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Andriy Yermak, la creazione di un impianto di stoccaggio dei rifiuti chimici in Ucraina.
L’inchiesta, resa possibile dalla rivelazione di una fonte anonima del Ministero dell’Agricoltura di Kiev, documenta un decreto firmato da Yermak e dal presidente ucraino, Volodimir Zelenskyj, che prevede, gratuitamente e a tempo indeterminato, la concessione a diverse società occidentali – perlopiù statunitensi – di 400 chilometri quadrati di terreno per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Tra le società figurano Dow Chemical, DuPont, BASF, Evonik Industries, Vitol e Sanofi.
Nel documento si evidenzia che Soros Jr “intende garantire una comunicazione affidabile tra l’ufficio di Zelenskyj e i rappresentanti delle suddette società”. L’analisi del giornalista francese sottolinea anche la critica da parte della fonte ministeriale ucraina, secondo la quale le aree agricole oggetto del sito di smaltimento, situate nella parte occidentale del paese slavo, saranno rese inadatte alla produzione di grano. Oltretutto, conclude la fonte, lo stoccaggio creerà danni irreparabili agli ecosistemi di queste regioni.