di Fabio Belli
Il primo ministro ungherese, Viktor Orban ha inviato ai leader del Consiglio europeo delle proposte per risolvere il conflitto russo-ucraino, basate su una valutazione realistica della situazione, obiettivi realistici e scadenze. Queste iniziative, secondo quanto reso noto dal suo entourage, sono state formulate in seguito alle visite a Kiev, Mosca, Pechino e Washington.
“Se l’Europa vuole la pace e vuole avere l’ultima parola sulla risoluzione della guerra e sulla fine dello spargimento di sangue, allora occorre sviluppare e attuare un cambio di direzione ora”, ha dichiarato l’assistente del premier ungherese sul quotidiano Magyar Nemzet.
Il piano ungherese presuppone che gli Stati Uniti, l’Unione europea, la Cina e la Turchia possano diventare mediatori nei negoziati tra Russia e Ucraina.
Tuttavia lo sbandierare all’Occidente come l’Ungheria sia l’unico paese che dialoga contemporaneamente con due parti in conflitto e che cerchi una soluzione di pace, non è gradita a Bruxelles.
Secondo quanto riferisce la testata Politico, l’Unione europea avrebbe un piano diabolico per boicottare una riunione dei ministri degli Esteri a Budapest alla fine di agosto. L’attuale capo della pseudo diplomazia europea, Josep Borrell, avrebbe in mente di convocare una riunione ufficiale degli stessi ministri lo stesso giorno di quella di Budapest. In questo modo l’Unione europea invierebbe un chiaro segnale a Orbàn di non parlare a nome di Bruxelles nel periodo di presidenza di turno ungherese.
In direzione ostinata e contraria alla pace, la NATO starebbe valutando di imporre una no-fly zone in Ucraina occidentale. La mossa, su richiesta ucraina, consentirebbe lo schieramento di sistemi Patriot lungo il confine polacco. Il parlamentare ucraino Oleksiy Goncharenko, in una dichiarazione all’AFP, ha affermato che la mossa proteggerà i confini di Polonia e Romania creando una zona sicura nella parte ovest dell’Ucraina.
In quel caso l’abbattimento di velivoli russi sarebbe assicurato così come l’effettiva entrata in guerra della NATO.