di Fabio Belli
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, avrebbe approvato una nuova strategia nucleare in ottica anti-cinese.
È quanto riporta il New York Times, secondo cui l’approvazione, avvenuta nel marzo scorso, indirizzerebbe le forze statunitensi a concentrarsi nuovamente sulle potenziali minacce provenienti da Pechino. Secondo il quotidiano newyorkese, ciò sarebbe contenuto in un rapporto non classificato, denominato “Nuclear Employment Guidance”, che sarà consegnato al Congresso prima che Biden lasci l’incarico.
Tuttavia, Washington ha criticato l’articolo del New York Times. Interrogato in merito al rapporto, il portavoce della Casa Bianca, Sean Savett, ha puntualizzato che sebbene il testo specifico della Guida sia classificato, la sua esistenza non è in alcun modo segreta e che, ha aggiunto Savett, non si tratta di una risposta a nessuna singola entità, paese o minaccia visto che secondo le stime dell’intelligence sarebbe sempre la Russia a detenere al momento più testate nucleari. Nello specifico 4000 attuali contro le 500 della Cina, nonostante si preveda che Pechino le raddoppi entro il 2030.
La pubblicazione del New York Times sulla strategia nucleare arriva pochi giorni dopo che la Cina ha implementato i controlli sulle esportazioni per quanto riguarda i metalli di antimonio, che hanno molteplici applicazioni all’interno delle forze armate statunitensi, compresi proprio i componenti per le armi nucleari. Una mossa che Pechino aveva giustificato allo scopo di garantire la sicurezza nazionale e per adempiere agli obblighi di non proliferazione del paese puntualizzando che tali misure non erano dirette a nessun paese.
In ogni caso l’emergere del “Nuclear Employment Guidance” tramite la stampa statunitense, non è passato inosservato al ministero degli Esteri cinese che ha accusato Washington di essere il più grande creatore di rischi strategici al mondo.
“Gli Stati Uniti stanno promuovendo la teoria della ‘minaccia nucleare cinese’ per eludere i propri impegni di disarmo”, ha osservato Pechino.