di Gionata Chatillard
Che la geoingegneria fosse da tempo pratica diffusa non è un mistero. Negli ultimi anni, notizie di progetti riguardanti la manipolazione climatica sono state regolarmente pubblicate dalle principali testate mainstream occidentali. Ma adesso, a occuparsi del tema c’è anche la Commissione Europea, che in un recente documento ha deciso di mettere in guardia dalle possibili conseguenze nefaste di questo tipo di tecnologia. Il Governo comunitario, tuttavia, non sembra intenzionato a condannare la geoingegneria in quanto tale, ma piuttosto a denunciarne i pericoli per avanzare poi la necessità di regolare questo settore a livello internazionale.
Significativo è anche il fatto che il documento in questione sia stato pubblicato dall’ufficio di Josep Borrell, ovvero da quel ramo della Commissione che si occupa di Sicurezza e di Difesa. A sottolineare come la geoingegneria non venga trattata da Bruxelles in un’ottica squisitamente climatica, ma come una questione con possibili ripercussioni in ambito militare. Tanto che nel testo si suggerisce di coinvolgere direttamente la NATO nella sua regolamentazione.
Fra i vari interventi sul clima che il Governo comunitario dice di voler approfondire, c’è anche quello riguardante la possibile modificazione delle radiazioni solari. Progetto, questo, su cui Bill Gates sta ormai lavorando da anni. L’idea è quella di disperdere nell’atmosfera determinate sostanze chimiche in grado di oscurare parzialmente i raggi solari e di rallentare così il cambiamento climatico. Una possibilità ormai sdoganata anche dalla Casa Bianca, che in un rapporto pubblicato proprio in questi giorni ha espresso un “sostegno misurato” all’uso di questa tecnologia. L’obiettivo -almeno a livello ufficiale- è quello di raffreddare il pianeta. Ma a nessuno sfugge che stabilire un controllo diretto sui raggi solari aprirebbe le porte ad applicazioni che con il clima potrebbero c’entrare ben poco.