di Fabio Belli
L’attuale vice Presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, è ufficialmente la candidata del Partito Democratico alle elezioni presidenziali di novembre prossimo.
L’annuncio è avvenuto ieri sera, 22 agosto, alla convention del partito in svolgimento a Chicago. “A nome di tutti coloro la cui storia potrebbe essere scritta solo nella più grande nazione della Terra, accetto la vostra nomina a presidente degli Stati Uniti”, ha detto la Harris, nel suo intervento andando fiera dei contatti con Volodimir Zelenskyj e promettendo di stare dalla parte dell’Ucraina. Il tutto mentre dal Pentagono, la portavoce Sabrina Singh, dava il permesso a Kiev di contrattaccare la Russia con armi statunitensi nelle regioni di confine di Kursk e Sumy.
E mentre fuori dal luogo della convention imperversano da giorni manifestazioni a sostegno del popolo palestinese, la candidata Dem ha ribadito la sua promessa di sostenere il diritto di Israele a difendersi, precisando però che l’amministrazione Biden starebbe lavorando per porre fine alla guerra in modo che il popolo palestinese possa realizzare il proprio diritto alla dignità, alla sicurezza, alla libertà e all’autodeterminazione. Dimenticandosi che proprio gli Stati Uniti, sotto la sua amministrazione, hanno recentemente approvato l’ennesimo pacchetto di armi a Israele, oltre a porre il veto a una votazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite lo scorso 18 aprile che prevedeva proprio “il loro diritto alla dignità, alla sicurezza, alla libertà e all’autodeterminazione”.
Nel frattempo il candidato indipendente alla presidenza, Robert F. Kennedy Jr., ha annunciato ufficialmente la sospensione della sua campagna elettorale. Probabile un suo appoggio a Donald Trump.