di Fabio Belli
Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha affermato che gli iraniani “probabilmente stanno meglio ” senza il presidente Ebrahim Raisi. “Abbiamo espresso le nostre condoglianze ufficiali, come abbiamo fatto quando i paesi hanno perso i leader”, ha spiegato Blinken accusando Raisi di aver attuato una condotta riprovevole, inclusa la repressione del suo stesso popolo per molti anni. Alla domanda, avvenuta in audizione al Senato, se oggi l’Iran sia un paese migliore o meno, il capo della diplomazia della Casa Bianca ha detto: “Date le azioni orribili che ha commesso, sia come giudice che come presidente sì, il popolo iraniano probabilmente sta meglio”. Durante l’audizione, attivisti filo-palestinesi hanno interrotto più volte Blinken, criticando il suo sostegno a Israele.
Alle affermazioni di Blinken su Raisi ha replicato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sbalordito dalle parole del Segretario di Stato di Washington. “Dubito che un alto funzionario di una nazione della statura degli Stati Uniti possa fare, diplomaticamente parlando, una dichiarazione così imbarazzante”, ha detto il portavoce secondo il quale una simile osservazione sarebbe un insulto all’intero popolo iraniano.
Nel frattempo, Teheran ha salutato i corpi di Sayyed Ebrahim Raisi, del suo ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e dei loro compagni, alla presenza di folle di iraniani accorsi in massa da tutto il paese nella capitale. I funerali ufficiali sono stati guidati in preghiera dal leader della Rivoluzione Islamica e della Repubblica Islamica Sayyed Ali Khamenei.
Tra le oltre 40 delegazioni straniere di alto rango che hanno preso parte alla cerimonia c’erano il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, il vice segretario generale di Hezbollah Sheikh Naim Qassem e il presidente della Duma di Stato della Federazione Russa Vyacheslav Volodin. La cerimonia di sepoltura è avvenuta alle 16:00 ora locale. Intanto il presidente provvisorio dell’Iran Mohammad Mokhber ha emesso un decreto che nomina Ali Baghri Kani ministro degli Esteri ad interim del paese.
Al contempo, secondo quanto riferisce il Capo di Stato Maggiore iraniano, Gholam Hossein Esmaili all’agenzia IRNA, “le condizioni meteorologiche al momento dell’incidente dell’elicottero di Raisi non davano motivo di preoccupazione e non vi era alcuna turbolenza”. L’ufficiale, che era a bordo di uno degli altri due velivoli arrivati a destinazione, ha affermato che dopo mezz’ora di volo era stata osservata solo una piccola macchia di nuvole, ma nessuna nebbia in quota.
Sempre secondo Esmaili, il pilota dell’elicottero che trasportava il presidente avrebbe dato istruzioni di prendere quota e continuare a muoversi sopra le nuvole.
Secondo la testimonianza, una volta scoperto che l’elicottero presidenziale era scomparso, gli altri due avrebbero compiuto diversi tentativi infruttuosi di mettersi in contatto con i dispersi, fino alla risposta dell’ayatollah Ale-Hashem che morirà poco dopo prima di riferire di non stare bene e di non sapere cosa fosse successo.