di Jeff Hoffman
Le primarie repubblicane dello Iowa hanno confermato l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, alla testa del partito repubblicano che, di conseguenza, ha visto l’abbandono della competizione elettorale a favore di Trump sia del governatore della Florida, Ron de Santis, che del candidato di origine indiana, Vivek Ramaswami.
A 30 punti percentuali di distanza la stella cadente del versante guerrafondaio del partito repubblicano, Nikki Haley, che il partito democratico ha invitato a votare alla prossima tornata nel New Hampshire..
Nelle stesse ore, durante il summit del World Economic Forum di Davos, il CEO della banca JP Morgan nonché storico finanziatore del partito democratico, Jamie Dimon, ha rotto l’incantesimo dei globalisti dichiarando che, volendo essere seri, Trump aveva ragione sulla Nato e su diversi punti dell’economia e della finanza.
Ma se uno dei temi più dibattuti all’interno della kermesse schwabbiana è stato il ritorno di Donald Trump, il patron del World Economic Forum ha concluso la giostra dei globalizzatori proponendosi come Amministrazione del pianeta terra.
Avvalendosi della benedizione del capo del Vaticano, che ha pensato bene di inviare un messaggio di elogio al World Economic Forum, descrivendolo come un’importante opportunità per costruire un mondo migliore e benedicendo il compito morale della globalizzazione, Klaus Schwab ha sfruttato l’occasione per proporre il WEF come la chiesa globalista del Grande Reset.
Per meglio chiarire il concetto, nella sua missiva a Davos Bergoglio ha scritto che “in particolare, è importante che le strutture intergovernative riescano a esercitare efficacemente le loro funzioni di controllo e di indirizzo nel settore economico, poiché il raggiungimento del bene comune è un obiettivo che va oltre la portata dei singoli Stati, anche di quelli dominanti in termini di potere, ricchezza e forza politica”.
Nella realtà vera, tuttavia, appare evidente che il summit del 2024 ha visto l’emergere dei nuovi equilibri multipolari che, anche a Davos, hanno dimostrato la forza diplomatica, economica, militare e politica dell’alleanza dei BRICS e della stessa India che, proprio durante il summit, ha tenuto un incontro trilaterale con Russia e Iran.
A confermare il cambio di musica è intervenuto un gruppo di repubblicani della Camera guidati dal rappresentante della Pennsylvania, Scott Perry, giovedì 18 gennaio, che durante il summit, ha proposto un disegno di legge per definanziare il World Economic Forum.
Fra il genocidio di Gaza e le provocazioni statunitensi, comunque sia, l’agenda 2030 mira a velocizzare il suo cammino.