di Fabio Belli
Il Congresso degli Stati Uniti ha chiesto alle autorità del paese di revocare tutte le accuse contro il co-fondatore di Wikileaks, Julian Assange.
Il provvedimento, raggiunto tramite una risoluzione bipartisan presentata dal deputato repubblicano Paul Gosar, stabilisce il principio che le attività giornalistiche regolari sono protette dal Primo Emendamento. Pertanto il procedimento giudiziario contro Assange dovrebbe estinguersi in quanto le attività incriminate non avrebbero a che fare con lo spionaggio.
Nella risoluzione si precisa come le divulgazioni di Wikileaks abbiano promosso la trasparenza rivelando l’assunzione di prostitute bambine da parte degli appaltatori della Difesa statunitense, le violazioni dei diritti umani, le uccisioni di civili e l’uso della guerra psicologica da parte di Washington. Inoltre, si legge sempre nel testo, non vi sarebbe alcuna prova che Assange si sia introdotto o abbia aiutato terze persone a violare il sistema informatico del Dipartimento della Difesa.
La risoluzione arriva dopo molti sforzi di legislatori australiani e statunitensi che chiedono di porre fine alle richieste di estradizione per evitare che Julian Assange, una volta estradato, debba affrontare un processo ad Alexandria, in Virginia, dove la pena prevista è quella di 175 anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza.