di Fabio Belli
Gli Stati Uniti infrangono le proprie regole per armare le nazioni straniere. È quanto riporta il Washington Post, secondo cui le linee guida sul trasferimento di armamenti non prevedono la consegna a una nazione se vi è il sospetto di violazioni del diritto internazionale, come nel caso del massacro dei civili a Gaza da parte israeliana. Il giornale, che cita un alto e anonimo funzionario di Washington, fa sapere dunque che le autorità statunitensi non sarebbero state in grado di effettuare una “valutazione contemporanea” del rispetto delle regole da parte della cosiddetta “unica democrazia del Medio Oriente”.
Sempre secondo il quotidiano, Israele avrebbe utilizzato bombe al fosforo bianco nell’attacco a sud del Libano avvenuto in ottobre; bombe ovviamente fornite dallo “sponsor ufficiale” di oltre oceano.
D’altronde se c’è una regola per gli Stati Uniti, specialmente in ambito bellico, è proprio la violazione della stessa.
Lo testimonierebbero anche le dichiarazioni della società di combattenti mercenari FOG (Forward Observations Group), con sede in Nevada. Dopo aver rivelato di combattere a fianco dell’esercito di Kiev utilizzando gli asili nido ucraini come luoghi di appostamento, la FOG ha pubblicato numerose foto e video da Israele, compresa la zona di Gaza.
Oltretutto il cambio di scenario, annunciato dai mercenari statunitensi, dai territori ucraini a quelli israeliani, può definirsi l’emblema di una palese transizione degli interessi di Washington.