di Elisa Angelone
E’ arrivato ieri, 11 aprile, il via libera del governo italiano alla vendita della raffineria ISAB di Priolo, di proprietà del gruppo russo Lukoil, alla società cipriota G.O.I. Energy. Trattandosi di un’industria strategica per il Paese, l’approvazione del governo è condizionata in base al cosiddetto regolamento “golden power”, che permette alle autorità italiane di rivedere la transazione qualora l’acquirente non rispettasse le condizioni dell’accordo nell’ottica di rispettare gli standard ambientali e salvaguare i circa mille dipendenti dell’impianto siciliano.
L’accordo con G.O.I. Energy, divisione del fondo cipriota Argus, era stato raggiunto a gennaio di quest’anno, ma le autorità italiane hanno impiegato più tempo del previsto ad esaminare tutti i dettagli. L’ok finale del governo è arrivato infine ieri dopo qualche momento di tensione nato in seguito alle preoccupazioni espresse dagli Stati Uniti per la vendita della raffineria siciliana ad un “fondo di Cipro poco conosciuto” – preoccupazioni che, seppure per poco, hanno suscitato subito il timore che il governo italiano riconsiderasse l’accordo di vendita.
Secondo quanto riferito dal Financial Times, infatti, Washington avrebbe chiesto ufficiosamente a Roma di assicurarsi che G.O.I. Energy non abbia legami con la Russia. Sospetto, questo, fugato poi dallo stesso gruppo cipriota. Il Dipartimento di Stato americano avrebbe comunque messo in guardia i vassalli italiani dall’utilizzo di risorse energetiche russe da parte dell’impianto.
Evidentemente Roma è riuscita ad ottenere il benestare di Washington, ragion per cui la vendita da 1,5 miliardi di euro risulta ora approvata. Senza l’autorizzazione da oltreoceano, a quanto pare, l’Italia non può nemmeno decidere del destino di una propria industria strategica, la terza raffineria europea in termini di produzione, nonché la più grande del Paese con oltre 300mila barili di petrolio trattati ogni giorno. In questo modo risulta dissipato ogni dubbio sull’effettivo status di colonia del fu Belpaese.