di Margherita Furlan
Con l’80% delle urne scrutinate, l’autorità elettorale del Venezuela ha dichiarato che il presidente Nicolàs Maduro ha vinto il suo terzo mandato con il 51,2% dei voti, contro il 44,2% ottenuto dal candidato dell’opposizione Edmundo González. I risultati sono in contrasto con gli exit poll e i sondaggi pubblicati prima della chiusura dei seggi. L’opposizione ha denunciato frodi nel conteggio dei voti e ha promesso di contestare il risultato. Le elezioni, ritenute storiche poiché avrebbero potuto mettere fine a un quarto di secolo di socialismo rivoluzionario nel Paese, sono state altamente partecipate, con lunghe file ai seggi fin dalle prime ora del mattino.
Nicolás Maduro ha festeggiato la sua rielezione con una grande folla radunata al Palazzo Miraflores dalle prime ore della sera. “Trionfo dell’indipendenza nazionale”, ha detto il presidente rieletto, sottolineando che ”non sono riusciti con le sanzioni, non sono riusciti con le aggressioni, non hanno potuto con le minacce. Non ci sono riusciti ora e non ci riusciranno con il popolo venezuelano”. Il petrolio venezuelano resta infatti, per ora, lontano dalle mani Washington. Così Pechino si congratula, aggiungendo di essere pronta ad arricchire la partnership. Mentre il presidente russo, Vladimir Putin, affermando che la vittoria soddisfa pienamente gli interessi dei popoli russo e venezuelano ed è “in linea con la costruzione di un ordine mondiale più giusto e democratico”, ha espresso disponibilità a continuare a lavorare con Maduro sulle attuali questioni bilaterali e internazionali.