di Gionata Chatillard
La prossima guerra in Europa potrebbe scoppiare nell’estate del 2025. Questo è lo scenario su cui si starebbero esercitando le Forze Armate della Germania secondo un documento riservato del Ministero della Difesa tedesco a cui avrebbe avuto accesso il quotidiano Bild. La nota testata riassume il testo spiegando che già a febbraio di quest’anno inizierebbe l’escalation, innescata dalla mobilitazione di 200.000 soldati da parte di Mosca. Grazie a questi rinforzi, il Cremlino riuscirebbe non solo a imporsi nettamente sull’Ucraina, ma anche a preparare lo sfondamento in Unione Europea, con l’obiettivo finale di conquistare il corridoio di Suwalki, una striscia di terra tra Polonia e Lituania che collega il territorio russo di Kaliningrad alla Bielorussia.
Il documento, intitolato Difesa dell’Alleanza Atlantica 2025, delinea passo dopo passo come si svolgerebbe il conflitto. Secondo questa fantomatica ricostruzione, Mosca non solo porterebbe a compimento “attacchi informatici” come parte di una “guerra ibrida su vasta scala”, ma provocherebbe anche scontri tra le minoranze russe e il resto della popolazione in Estonia, Lettonia e Lituania. L’obiettivo sarebbe quello di sfruttare i disordini per giustifica re un successivo intervento armato. Una sorta di rivoluzione colorata al contrario, che dovrebbe portare Mosca a schierare 70.000 soldati in Bielorussia entro marzo del prossimo anno. A quel punto, assicura il documento, il conflitto sarebbe inevitabile e i paesi dell’Europa Occidentale si vedrebbero costretti a intervenire per contenere l’avanzata russa.
In questo scenario, sulla Germania ricadrebbe gran parte del peso della difesa atlantica. Proprio per questo, Berlino si starebbe preparando per dispiegare 30.000 militari sul fianco orientale della NATO. Ipotesi, questa, che non dispiacerebbe affatto alla Polonia, dal momento che proprio nelle ultime ore, con un tempismo quasi cinematografico, Varsavia si è detta disposta ad accogliere truppe tedesche sul suo territorio. Un’opzione alla quale si erano sempre opposti i Governi conservatori che sono stati al potere fino allo scorso dicembre. Il nuovo premier Donald Tusk, filo-occidentale, ha invece detto di essere pronto a dare un “caloroso benvenuto” ai militari tedeschi, che potrebbero così tornare in Polonia per la prima volta dai tempi di Hitler.
Tutto ciò, mette le mani avanti il quotidiano Bild, sarebbe semplicemente uno “scenario di addestramento”, ovvero un piano di contingenza da attuare solo in caso di bisogno. Tuttavia, nei mesi scorsi diverse istituzioni ed esponenti del Governo tedesco hanno insistito sulla necessità di farsi trovare pronti per una guerra contro la Russia. E questo nonostante il Cremlino continui a garantire di non avere nessuna mira espansionistica verso i paesi della NATO. Viene dunque da chiedersi se questi piani di contingenza -in teoria segreti, ma poi puntualmente rivelati dalla stampa- non intendano tanto prepararsi alla guerra, quanto piuttosto apparecchiarla.
A conferma di quest’ultima ipotesi ci sarebbero anche le parole del titolare della Difesa britannico, Grant Shapps, che proprio ieri ha annunciato che Londra impegnerà 20.000 militari in un’imminente esercitazione della NATO nel continente europeo. Secondo il ministro, il Regno Unito si troverebbe attualmente di fronte a un “punto di svolta” di fronte alle politiche -da lui definite “irrazionali”- di paesi come “Russia”, “Cina”, “Iran” e “Corea del Nord”. Un nuovo asse del male che Londra intende affrontare spendendo per il proprio Esercito più di quanto abbia mai fatto. Ma anche tutto ciò, assicura Shapps, potrebbe non bastare. Proprio per questo, dice il ministro, “è arrivato il momento che tutte le nazioni alleate e democratiche del mondo facciano la stessa cosa”. Ovvero, la guerra.