“Vigili sui diritti”
Sono sicuramente alcune centinaia gli agenti di polizia municipale di Roma che senza se e senza ma si sono rifiutati di obbedire all’obbligo di elisir. Stando ai numeri comunicati dal sindacato, l’11 dicembre scorso erano 700 i vigili ridefiniti come no vax ma, secondo la stampa, neanche dieci giorni dopo è di un ultimo zoccolo duro di 300 irriducibili che si parla. Ugo Angeloni, già dirigente della Questura adesso prestato al Municipio capitolino, ha concesso 5 giorni di proroga ai disobbedienti, prospettando poi il ritiro della paletta e della pistola di ordinanza. I numeri sono ballerini non riguardano solo Roma ma l’intero stivale. I rappresentanti del SULPL (sindacato unitario lavoratori polizia locali) del capoluogo lombardo non soltanto si sono detti fermamente contrari all’obbligo ma hanno anche suggerito ai colleghi favorevoli all’inoculazione di Stato di tutelare loro stessi inviando al proprio Comandante una lettera che lo renderebbe responsabile per eventuali effetti avversi. Il sindacato, si precisa in una nota, “è per la libera scelta vaccinale” e si oppone al Green Pass che “non doveva e non deve essere inserito all’interno del posto di lavoro”. “L’esito del green pass è palesemente negativo in quanto ha fornito il lasciapassare a portatori del virus incoscienti di esserlo, spiegano dal sindacato Grazia Ingrao e Daniele Vincini aggiungendo che uno screening di massa costante e continuo avrebbe dato esiti migliori”. A Napoli intanto i Vigili del Fuoco lanciano un appello per ripristinare lo stato di diritto, anche attraverso lo sciopero della fame e un presidio dinanzi alla sede della RAI. Da Napoli Roberto Siconolfi ci illustra la situazione. A cura di di Jeff Hoffman, con intervista di Roberto Siconolfi
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