di Fabio Belli
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg ha rassicurato solo in parte l’Ucraina, spiegando che il processo di adesione all’Alleanza sarà semplificato, ma che potrà realizzarsi solo quando ci saranno le condizioni ideali. «Abbiamo rimosso un requisito, riducendo le fasi dell’adesione da due in una», ha specificato Stoltenberg, aggiungendo che questa sera incontrerà personalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Quest’ultimo ha definito assurda la riluttanza della NATO a includere l’Ucraina nell’Alleanza e ha espresso i suoi timori sul fatto che l’adesione diventi merce di scambio in negoziati con la Russia.
La frustrazione del leader ucraino non si sarebbe sbollita neanche al momento del suo arrivo a Vilnius dove, sebbene non partecipi al vertice, secondo il Guardian, avrebbe cercato di convincere dietro le quinte i leader della NATO a riscrivere la dichiarazione finale. Ma «il posto dell’Ucraina è nell’Alleanza, ma la sua adesione adesso non è in questione, perché il Paese è nel bel mezzo di una guerra». A dichiararlo il primo ministro britannico Rishi Sunak.
Per ora quello che è in grado di garantire l’Occidente dunque sono armi e guerra infinita. Il Segretario della NATO, Jens Stoltenberg, riferisce che nell’ultimo anno e mezzo, i membri dell’Alleanza hanno addestrato ed equipaggiato nuove brigate corazzate ucraine, fornito carri armati, veicoli da combattimento e sistemi avanzati di difesa aerea. A Vilnius è prevista la delibera di un pacchetto di sostegno pluriennale, nonché la garanzia di 300.000 soldati NATO in stato di massima allerta, inclusa una significativa forza di combattimento aerea e navale.
Intanto da Mosca arriva il commento della portavoce degli Esteri, Maria Zakharova, che fa una battuta anche sulla recente decisione di Washington di inviare a Kiev munizioni a grappolo che, a suo dire, avrebbe scioccato anche i satelliti statunitensi, costituendo l’umiliazione pubblica dell’Ucraina, e rappresentando l’assenza di un’idea coerente su ciò che sta accadendo. “Questo è il vertice a Vilnius, e andrà ancora peggio”, ha concluso la Zakharova.