di Fabio Belli
Washington e Seoul annunceranno nei prossimi giorni che un sottomarino balistico nucleare statunitense transiterà nelle acque vicine alla penisola coreana.
La comunicazione è prevista in occasione della visita del presidente sudcoreano, Yoon Suk-yeol, negli Stati Uniti, dove potrebbe essere firmato un documento denominato NCG, acronimo di gruppo consultivo nucleare, con l’obiettivo di creare un organismo bilaterale per la pianificazione nucleare e strategica.
Nel dettaglio, oltre al sottomarino balistico nucleare, è previsto il dispiegamento di asset strategici statunitensi, come bombardieri e portaerei.
La mossa, in ottica anti Pyongyang, non lascerà però indifferente nemmeno Pechino che già nel 2016, quando la Corea del Sud schierò il sistema antimissile Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) fornito dagli Stati Uniti, si scagliò duramente contro Washington sebbene il sistema fosse puntato verso la Corea del Nord. Inoltre, sebbene i funzionari a stelle e strisce abbiano riferito di aver già avvertito Pechino, il transito provocatorio del sottomarino si aggiungerebbe anche all’ulteriore provocazione di Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia che, in nome della cosiddetta alleanza AUKUS, il mese scorso hanno pianificato l’acquisto, da parte australiana, di cinque sottomarini a propulsione nucleare statunitensi entro 10 anni.
La visita del presidente sudcoreano in corso a Washington precede quella del presidente filippino, Ferdinand Marcos Jr, prevista la settimana prossima e, a sua volta, la visita nell’Indo-Pacifico di Joe Biden. La Cina è nel mirino.