di Gionata Chatillard
Un nuovo comitato per bypassare le Nazioni Unite e far sentire il fiato sul collo alla Corea del Nord. Questa è l’idea sponsorizzata negli ultimi giorni da Washington, che assieme a Seoul e Tokyo sta mettendo a punto un nuovo comitato di esperti per monitorare il rispetto delle sanzioni internazionali imposte a Pyongyang. L’iniziativa -che mira a coinvolgere anche altri alleati occidentali come Australia, Nuova Zelanda e diversi paesi europei- intende in questo modo scavalcare i normali meccanismi di verifica dell’ONU, che secondo gli Stati Uniti verrebbero sistematicamente intralciati da Russia e Cina.
Il nuovo progetto targato Washington nasce infatti in risposta alla recente decisione di Mosca di porre il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul monitoraggio delle sanzioni contro Pyongyang. Al netto rifiuto della Russia, che sta stringendo legami sempre più forti con la Corea del Nord, si è poi aggiunta l’astensione della Cina. Entrambi i paesi sono stati accusati dagli Stati Uniti di voler proteggere il Governo di Kim Jong-un. Motivo per cui, come spesso accade, a Washington hanno pensato bene di tirare dritti e continuare fare di testa propria in barba ai meccanismi stabiliti dalla diplomazia internazionale.
Nelle ultime ore, durante una visita alla Zona Demilitarizzata che separa le 2 Coree, l’ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite ha esortato Russia e Cina a “cambiare rotta” per non vanificare il lavoro fin qui svolto dall’ONU. Il problema, tuttavia, è che il nuovo comitato proposto da Washington non potrà avere alcuna legittimità internazionale senza il sostegno di Mosca e Pechino, che da parte loro si dicono favorevoli ad allentare le sanzioni a Pyongyang per poter così rilanciare i negoziati. Anche se, in realtà, il tempo della diplomazia sembra ormai agli sgoccioli, come suggeriscono le recenti ed ennesime esercitazioni navali congiunte di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone, il cui obiettivo dichiarato è proprio quello di prepararsi a un conflitto contro la Corea del Nord.