Kissinger: “E’ l’inizio di un Medio Oriente multipolare”
di Fabio Belli
“I sauditi stanno ora bilanciando la loro sicurezza mettendo Washington contro Pechino”.
È quanto avrebbe affermato l’ex Segretario di Stato statunitense, Henry Kissinger, in alcune dichiarazioni riprese dal Washington Post.
Secondo Kissinger, che ha commentato il recente storico accordo tra Ryad e Teheran mediato da Pechino, la Cina avrebbe tuttavia compiuto un passo importante verso il suo obiettivo di diventare un attore principale dell’ordine mondiale. Il quasi centenario diplomatico ha definito il ripristino delle relazioni tra Iran e Arabia Saudita, avvenute dopo una pausa di 7 anni, come un cambiamento sostanziale nella situazione strategica in Medio Oriente.
La mossa dei sauditi, per decenni i più stretti alleati di Washington della regione mediorientale, per Kissinger sarebbe paragonabile a ciò che lui stesso compì nei primi anni ’70 come Segretario di Stato nell’amministrazione Nixon, quando allora contribuì a raggiungere un riavvicinamento tra Pechino e Mosca.
“L’accordo saudita-iraniano complicherà anche le cose per Israele, poiché la pressione sull’Iran dovrà ora tenere conto degli interessi cinesi”, ha affermato il diplomatico.
Nello stesso articolo, l’editorialista di affari esteri del Washington Post, David Ignatius, rincara la dose contro gli Stati Uniti, riconoscendo che essi non sarebbero più una potenza indispensabile in Medio Oriente dato che la Cina, a suo dire, avrebbe assunto un importante ruolo di mediatore e la sua influenza non sarebbe casuale visto che anche gli Emirati Arabi Uniti starebbero corteggiando sempre più Pechino.