Kiev pronta a legalizzare una brigata di hacker
di Elisa Angelone
Il governo di Kiev starebbe mettendo a punto una nuova legge volta a legalizzare la sua brigata di attivisti hacker, anche denominata IT Army. Si tratta di un gruppo di attivisti informatici, formato da volontari ucraini e stranieri, accomunati dalla volontà di “fare qualcosa per la nazione” che, dall’inizio del conflitto in Ucraina, ha rivendicato diversi attacchi hacker a danno di siti russi, in particolar modo dei media statali. Ma non solo, il gruppo è anche accusato di aver preso di mira strutture civili, ospedali inclusi. Trattandosi di volontari civili che, di fatto, con la loro attività, prendono parte agli sforzi bellici nel cyberspazio, il rischio concreto è che il gruppo di cosiddetti “hacktivisti” diventi un obiettivo legittimo per il nemico, assottigliando così la linea che separa i combattenti dai civili. Motivo per cui Kiev ora starebbe cercando di correre ai ripari, dando una base giuridica al proprio esercito di hacker con l’obiettivo di creare una vera e propria “riserva informatica” da integrare nelle forze armate regolari, sul modello estone. Il piano, riporta Newsweek citando funzionari ucraini, prevederebbe quindi di selezionare i coscritti in base alle loro capacità informatiche, per poi organizzarli in specifiche unità di difesa informatiche.
Molte sono comunque le questioni che restano aperte. Il diritto internazionale, ad esempio, si applica o no nel cyberspazio? Non esistono precedenti in questo campo e Kiev a maggior ragione intende diventare un precursore e un modello per le altre “democrazie”.
Nonostante i numerosi dubbi legali che collocano l’esercito informatico ucraino ancora in una zona grigia, è interessante notare come il gruppo di attivisti informatici si sia riunito anche nei mesi scorsi in una cosiddetta hackathon, ovvero una maratona di appassionati di tecnologia che avrebbe avuto luogo sottoterra, in una stazione della metro di Kiev, coinvolgendo – scrive Newsweek – anche personale della NATO.
Già, perché non solo la NATO, ma anche i giganti della tecnologia occidentali come Amazon e Google collaborano e collaboreranno al consolidamento dell’esercito informatico ucraino.