di Fabio Belli
Gli Stati Uniti starebbero valutando l’opzione di eliminare fisicamente alcuni capi ribelli africani, compresi i rappresentanti della giunta militare in Niger.
È quanto sostiene il Servizio russo di intelligence estera (SVR), secondo cui di fronte al “risveglio geopolitico” dell’Africa, “inaspettato ed estremamente spiacevole per lei”, la Casa Bianca “ha deciso di ricorrere a vecchie ricette che chiama ricette collaudate”, si legge nella nota dell’SVR che prosegue asserendo come Washington ritenga ingiustificato avvalersi dell’aiuto dell’ECOWAS, che ha stretti legami con Parigi.
Pertanto da oltre oceano, secondo quanto scrive la nota dell’agenzia russa, riterrebbero l’eliminazione fisica dei ribelli, la soluzione più efficace, magari con l’organizzazione di attentati da parte degli Stati Uniti in collaborazione con soggetti partner per colpire direttamente gli esponenti delle giunte militari.
A tal proposito nella nota viene sottolineata la grande esperienza degli Stati Uniti nelle operazioni contro i leader africani già dagli anni ’60, come assassini e rovesciamenti di presidenti al potere e l’arresto di Nelson Mandela in Sud Africa, tutti ad opera della CIA.