di Jeff Hoffman
Russia e Afghanistan hanno intensificato il dialogo su sicurezza internazionale, contrasto al terrorismo e rispetto dei diritti di donne, bambini e minoranze etniche.
L’incontro con i talebani, ignorato o manipolato dai media dominanti, si è svolto al Forum economico di San Pietroburgo prima e poi nella città di Nizhny Novgorod, con la partecipazione dei ministri degli Esteri dei Paesi BRICS e numerosi altri ministri di Paesi aspiranti all’ingresso nell’organizzazione internazionale.
Nella dichiarazione congiunta dei 25 ministri degli Esteri viene sottolineata la necessità di fornire assistenza umanitaria, urgente e ininterrotta, al popolo afghano e di salvaguardare i diritti fondamentali. La dichiarazione ha inoltre chiarito la necessità di garantire che i terroristi non utilizzino il suolo afghano affinché questo rimanga un Paese indipendente e pacifico, libero da guerre, terrorismo e droga.
La cattiva notizia, tuttavia, è che MI6 e CIA non hanno mai veramente lasciato il Paese e, dopo aver moltiplicato per mille le scuole religiose islamiche attraverso l’USAID, stanno adesso concentrando gli aiuti e le energie sui gruppi di opposizione al governo talebano.
Non a caso l’USAID, organizzazione notoriamente governata dai servizi occidentali, ha generosamente finanziato il processo di indottrinamento religioso allo scopo di radicalizzare la popolazione e assicurare la scomparsa delle istituzioni secolari e il collasso della società civile.
Le 2.500 scuole islamiche presenti in Afghanistan nel 1980 si sono miracolosamente moltiplicate fino a raggiungere quota 35.000. Stando al Washington Post, l’agenzia statunitense avrebbe speso oltre 50 milioni di dollari in programmi educativi soltanto nel decennio 1984-1994.
Pochi giorni fa il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayèv, ha annunciato la rimozione dei Talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche, così da rafforzare la cooperazione economica. L’annuncio è stato dato nel corso della riunione degli Stati membri dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Csto), alla quale hanno partecipato anche funzionari degli Emirati Arabi. Per Zamir Kabulov, rappresentante speciale della Russia per l’Afghanistan, il governo moscovita è invece pronto a sostenere l’adesione del Paese all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. La Russia, infatti, ha sostenuto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, tornando su quanto già sostenuto da Putin, sta valutando la possibilità di rimuovere i Talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Una mossa indispensabile per «combattere il terrorismo».
Dopo aver vietato e ridotto del 95% le piantagioni di papavero da oppio e aver avviato una collaborazione venticinquennale con la Cina sul fronte delle risorse energetiche, quindi, i ministri del governo talebano saranno ora invitati al prossimo summit dei BRICS a cui l’Afghanistan, come la Turchia, il Nicaragua e decine di altri Paesi aspirano a entrare. “Si tratta di un riavvicinamento strategico”, ha spiegato l’analista geopolitico Pepe Escobar.
Nonostante l’Occidente collettivo, quindi, la pace si fa strada, per ora solo a Est.