di Margherita Furlan
A sorpresa e a 24 ore dall’apertura in Svizzera dei lavori della conferenza per la pace in Ucraina Vladimir Putin, al Ministero degli Esteri russo, ha offerto le condizioni per l’inizio dei negoziati di pace da parte di Mosca: il ritiro volontario delle truppe ucraine da tutti i nuovi territori (Donetsk e Lugansk, Kherson e Zaporozhye); il riconoscimento da parte di Kiev delle quattro regioni e della Crimea e di Sebastopoli come parte della Russia; l’impegno dell’Ucraina a non aderire alla NATO, a essere neutrale, non allineata e priva di armi nucleari.
La Russia, ha precisato Putin, potrà accettare solo un accordo di pace definitivo, che dovrà tenere conto dei diritti della popolazione di lingua russa, e della revoca di tutte le sanzioni occidentali contro Mosca. Se Kiev e l’Occidente rifiutassero la proposta di pace, le condizioni da ora in poi sarebbero completamente diverse e lo spargimento di sangue sarà loro responsabilità.
L’accettazione delle proposte non produrrebbe un congelamento del conflitto, ma una completa cessazione, ha specificato il capo del Cremlino, aggiungendo che gli accordi fondamentali dovrebbero essere fissati tramite trattati internazionali.
L’accettazione di questi termini consentirebbe, secondo Putin, a tutti i soggetti coinvolti di voltare pagina e di ricostruire gradualmente le relazioni danneggiate come la creazione di un sistema di sicurezza paneuropeo che funzioni per tutte le nazioni del continente.
Oltre all’Ucraina, infatti Putin ha sollevato il tema della sicurezza internazionale. In primo luogo, ha indicato la necessità della formazione di una nuova architettura senza il ruolo dominante dell’Occidente, basata sul principio della sicurezza uguale e indivisibile e sulla sostituzione del concetto di “sicurezza europea” in “eurasiatica”. Putin vede dunque la necessità del ritiro dall’Europa di forze militari definite “extraregionali” perché il sistema di sicurezza euro-atlantico è crollato e deve essere ricostruito. “Il mondo sta cambiando rapidamente, come mai prima d’ora,
In secondo luogo, ha sottolineato Putin. Si sta formando la multipolarità e le affermazioni secondo cui la Russia attaccherà l’Europa sono una totale sciocchezza. Il pericolo per l’Europa non è la Russia, ma la dipendenza quasi totale dagli Stati Uniti”, ha precisato Putin consigliando ai tecnocrati del Vecchio Continente che se vogliono restare uno dei centri del mondo, devono essere in buoni rapporti con la Federazione Russa”. Invece, “l’Occidente sta cercando di fornire una base ideologica per la divisione della Russia lungo linee nazionali e la NATO ha trasformato l’Ucraina nel trampolino di lancio contro la Federazione Russa, facendo di tutto per mettere le nazioni l’una contro l’altra”, ha precisato Putin, che ha ricordato che “il furto di beni russi in Occidente non rimarrà impunito”.
Kiev ha immediatamente respinto la nuova proposta di pace. Il consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, Mikhail Podolyak, ha dichiarato che la nuova iniziativa di Putin presumibilmente non contiene una “vera proposta di pace”. il capo della diplomazia russa, Sergeij Lavrov, ha invece sottolineato: “Ogni volta che l’Occidente ha rifiutato le nostre proposte, non ne è venuto fuori niente di buono”. D’altra parte, il segretario generale della NATO ha affermato che non considera pacifica la proposta di Putin per l’Ucraina e che i paesi dell’Alleanza continueranno a fornire sostegno militare a Kiev. Per Stoltenberg, “l’Ucraina ha il diritto di colpire obiettivi militari sul territorio russo come parte del diritto all’autodifesa, e noi abbiamo il diritto di sostenerli nella difesa”.
Il ministro degli Esteri britannico Cameron ha invece proposto di sequestrare le petroliere che trasportano petrolio russo nei porti italiani.
“Dobbiamo cercare tutto – denaro, petrolio, gas, navi – tutto ciò che consente alla macchina da guerra russa di funzionare”, ha riferito Cameron al Corsera sottolineando anche la necessità di imporre sanzioni alle aziende di altri paesi, come Israele, Kirghizistan, Cina e Turchia, che presumibilmente riforniscono la Federazione Russa di materiali a duplice uso. Il G7 a guida italiano ha dichiarato senza sapere a cosa sta andando incontro: “La Russia deve pagare 486 miliardi di dollari di danni causati all’Ucraina.”
Questa è l’ultima offerta. “L’egoismo e l’ipocrisia delle nazioni occidentali hanno portato a una pericolosa svolta degli eventi che ci ha portato vicini al raggiungimento di un punto di non ritorno”, ha indicato Putin. Dmitry Medvedev ha concluso la giornata indicando che “l’umanità deve finalmente liberarsi dell’eredità del sistema coloniale. Il tempo delle metropoli è scaduto.” La Duma di Stato russa ha dichiarato che la proposta di pace di Vladimir Putin di oggi è l’ultima, poi ci sarà solo una proposta di resa.