di Fabio Belli
Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, è arrivato oggi a Pechino per una visita ufficiale.
Sullivan ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che ha sottolineato come le relazioni tra Cina e Stati Uniti possano avere ripercussioni per i due Paesi e influenzare il mondo intero.
“Negli ultimi anni, le relazioni bilaterali hanno attraversato colpi di scena”, ha detto il capo della diplomazia cinese sottolineando che il compito principale del nuovo ciclo di comunicazione strategica Cina-Stati Uniti dovrebbe essere quello di rispettare gli accordi comuni raggiunti dai due capi di stato a San Francisco.
“Stiamo lavorando per garantire che la competizione non influisca sul conflitto e per trovare modi di lavorare insieme laddove i nostri interessi coincidono”, ha invece affermato Sullivan.
Secondo il quotidiano “South China Morning Post”, è assai probabile che Wang coglierà l’occasione per tornare a protestare per i dazi, le restrizioni all’export, le sanzioni e tutte le altre misure varate dall’amministrazione Biden negli ultimi mesi nei confronti di Pechino, considerate dalle autorità locali un modo per contenere lo sviluppo e la crescita economica della Cina. Sullo sfondo vi sono inoltre quelle che Pechino chiama le “ingerenze” di Washington nei rapporti tra la Cina e le Filippine, dopo i numerosi incidenti verificatisi nelle ultime settimane nelle acque del Mar Cinese Meridionale.
Secondo quanto riporta il New York Times, l’obiettivo del funzionario di Washington è quello di convincere la leadership del paese a ridurre il sostegno alla Russia. Un convincimento che, secondo la pubblicazione, è ben lontano da dare i frutti sperati.