di Jeff Hoffman
Il tribunale di Londra ha accordato a Julian Assange il diritto di appellarsi all’estradizione. Dopo anni di ponziopilatismo si tratta di una buona notizia che, comunque sia, trattiene nel supercarcere di Belmarsh il giornalista australiano che, alla fine dei giochi, altro non ha fatto se non svelare verità indicibili.
L’Alta Corte di Londra ha concesso un ulteriore appello a Julian Assange contro l’estradizione negli USA, riconoscendo come non infondate le argomentazioni della difesa del fondatore di WikiLeaks sul timore di un processo non giusto oltre oceano.
E’ doveroso ricordare che Julian Assange rischia una condanna a 175 anni di carcere in base all’accusa di aver violato l’Espionage act, legge del 1917 inerente le attività di spionaggio, per aver diffuso documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato contenenti rivelazioni imbarazzanti, inclusi crimini di guerra commessi fra Afghanistan e Iraq.
E la lotta di Assange e dell’informazione continua.