di Margherita Furlan
A causa delle sue ricchezze minerarie, la Repubblica Democratica del Congo gioca un ruolo strategico nello scacchiere economico internazionale. Oltre a diamanti e oro, il Congo è strategico per cobalto, rame e coltan, tre minerali che stanno alla base della transizione energetica e tecnologica. Il cobalto per la produzione di batterie, il rame per la produzione di materiale elettrico, il coltan per i componenti elettronici. Le fonti ufficiali stimano che complessivamente il settore minerario contribuisce al 18% del prodotto lordo congolese, ma molti pensano che si tratti di un dato sottostimato considerato che una parte cospicua dell’attività estrattiva avviene in maniera informale. Così come gran parte del commercio si sviluppa sotto forma di contrabbando, in un territorio conteso da gruppi armati dalle origini più disparate, dove il 22 febbraio del 2021 perse la vita anche l’ambasciatore d’Italia, Luca Attanasio. Il legame esistente fra commercio di minerali e uso dei proventi per l’acquisto di armi da parte delle varie fazioni operanti sul campo è d’altronde molto forte e conveniente all’industria militare oltre che all’organizzazione di regime change. Ma il peggio è che secondo uno studio dell’Institut d’études de sécurité dell’ottobre 2021, una gran parte del coltan è estratta col lavoro di più di 40mila bambini e adolescenti. La povertà li induce ad abbandonare la scuola, che spesso non hanno mai frequentato, per cercare lavoro nei siti di estrazione. Lì sono destinati alla frantumazione e al lavaggio dei minerali. Quando possono si dedicano anche ai piccoli traffici vendendo il coltan per somme irrisorie nelle cittadine collocate lungo la frontiera. Oltre a essere esposti al radon, causa di tumore al polmone, i bambini sono soggetti in particolare ad abusi e violenze, al traffico di esseri umani e al reclutamento da parte dei gruppi armati come bambini-soldato. Ma la produzione di auto elettriche, smartphone e computer pare non possa essere fermata per quella parte di mondo che si arrabatta, per ora, nelle finte comodità di un uomo che ha scordato la vera ragione del vivere.