di Jeff Hoffman
Il presidente della Commissione per la supervisione e la responsabilità della Camera, il repubblicano James Comer, ha pubblicato ieri, 10 maggio, un resoconto dei registri bancari della famiglia Biden.
Nello specifico, il memorandum punta il dito sugli anni della vice presidenza di Biden e su una serie di società a responsabilità limitata costituite dal figlio e volte, secondo i repubblicani, a ottenere finanziamenti occulti da Romania, Cina e altri paesi.
Stando alle transazioni delineate dai registri bancari, i bonifici rumeni facevano capo a Cipro ed erano indirizzati a più membri della famiglia.
“Gli intrecci dei Biden con l’estero lasciano senza fiato e sollevano seri interrogativi sul perché attori stranieri abbiano preso di mira la famiglia Biden, su cosa si aspettassero in cambio e se la nostra sicurezza nazionale sia minacciata”, ha dichiarato Comer presentando la documentazione bancaria.
Ciò che emerge è che mentre il vicepresidente Biden teneva conferenze in Romania sulla corruzione e l’etica, numerosi membri della famiglia ricevevano oltre un milione di dollari da una società facente capo a Gabriel Popoviciu, già accusato di corruzione in Romania. Tuttavia, sempre secondo quanto emerso dai libri bancari, è di 10 milioni di dollari che si parla, parte dei quali ricevuti da società cinesi.
Tre milioni di dollari sarebbero poi stati trasferiti fra il 2015 e il 2017 dalla Bladon Enterprises di Popoviciu a Robinson Walker LLC, controllata dal socio in affari di Hunter, Rob Walker. Di questi, circa un terzo sarebbe stato versato sui conti personali di Hunter, della prima nuora, Hallie Biden e sul conto di un altro famigliare non nominato. Stesso schema, evidentemente, effettuato dalla società cinese CEFC China Energy che, all’inizio del 2017 avrebbe versato altri tre milioni di dollari alla Robinson Walker, di cui un terzo è stato suddiviso fra Hunter, il primo fratello James, la nuora e un altro membro della famiglia rimasto anonimo.
Le indagini sulle numerose società fondate dal figlio si sono allargate, finora, oltre che alla Robinson Walker, anche alla Owasco, alla eHudson West III e alla Rosemont Seneca Bohai, collegata alla ora dismessa società di gestione degli investimenti Rosemont Seneca Partners.
Non abbiamo mai visto una famiglia presidenziale ricevere così tanto denaro dagli avversari di tutto il mondo, e oggi ci stiamo limitando a due soli paesi” ha precisato Comer.
Stando al Washington Post, in ogni caso, il profitto cinese prodotto da Hunter e dallo zio James si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di dollari ma, secondo il quotidiano, il 10% dell’intera cifra sarebbe arrivato direttamente a quello che nel linguaggio in codice usato dai protagonisti era definito “the big guy”, che alcuni testimoni hanno identificato come Joe Biden.
Durante l’ultimo dibattito televisivo del 2020 fra l’ex presidente Trump e Biden, quest’ultimo rispose affermando a gran voce che suo figlio non si era arricchito facendo affari con la Cina, negando, inoltre che ci fosse qualcosa di improprio o non etico nel posto di suo figlio nel consiglio di amministrazione della compagnia ucraina di gas naturale Burisma, già all’onore della cronaca giudiziaria internazionale. Sleepy Joe continua ancora oggi a difendere il figlio a spada tratta.
Comunque sia, lo spettacolo deve continuare.