D’Alema-Profumo: storie di ordinaria corruzione internazionale
di Jeff Hoffman
Indagati dalla Procura di Napoli per corruzione internazionale aggravata, peculato, concussione e abuso d’ufficio l’ex primo ministro Massimo D’Alema, l’ex presidente del Monte dei Paschi di Siena Alessandro Profumo e il direttore generale del settore navale militare di Fincantieri Giuseppe Giordo e altri.
Il caso, emerso nel mese di marzo 2022, riguarda la vendita alla Colombia di sommergibili, navi e aerei prodotti dalle società partecipate Leonardo e Fincantieri per un valore di 4 miliardi di euro.
Stando a quanto emerso dalla Procura di Napoli e dal decreto di perquisizione effettuato dalla DIGOS, gli indagati avrebbero smosso mari e monti per promuovere l’affare, promettendo ai colombiani metà degli 80 milioni di euro di commissione, pari al 2% dell’importo complessivo.
A mediare l’affare e a spartirsi il guadagno se l’affare fosse andato in porto, fra gli altri colombiani vi era anche Edgar Fierro Flores, capo di una milizia paramilitare già condannato a 40 anni per crimini efferati contro la popolazione effettuati fra il 2003 e il 2006, poi graziato dal decaduto governo colombiano eterodiretto da Washington.
Del gruppo di 8 persone iscritte nel registro degli indagati della Procura di Napoli fa inoltre parte l’ex ministro degli Esteri colombiano Marta Lucia Ramirez. Ad aggravare l’accusa di corruzione verso gli indagati è la presenza di un gruppo criminale organizzato attivo in Italia, Stati Uniti, Colombia e altri paesi di cui Fierro Flores era evidentemente membro di spicco.
Salta agli occhi che, a quanto pare, la trattativa di vendita iniziata nel 2018 non sia andata in porto a causa della mancata intesa sulla spartizione del “bottino” di 80 milioni di euro di commissione.
“Ho peccato di mancanza di cautela”, aveva commentato D’Alema in un’intervista rilasciata a marzo 2022 al Corriere della Sera spiegando che, a suo dire, non aveva fatto niente di illecito.