di Gionata Chatillard
Recep Tayyip Erdoğan sembrava avere ormai la strana spianata per la rielezione, e così è infatti stato, ma non senza qualche sussulto. Durante lo scrutinio dei voti del ballottaggio c’è infatti stato un momento in cui lo sfidante Kemal Kilicdaroglu sembrava poter insediare il presidente uscente, che invece alla fine si è imposto con oltre il 52% dei voti. Il suo rivale, che in campagna elettorale aveva strizzato l’occhio più a Washington che a Mosca, è stato invece castigato dai votanti, che l’hanno fatto rimanere sotto la soglia del 48%.
Il 69enne Erdogan, acclamato da migliaia di sostenitori davanti alla sua residenza, continuerà dunque a dirigere il paese fino al 2028. Il presidente, oltre a ringraziare i suoi concittadini, ha incassato anche i complimenti del Cremlino, che nell’ultimo anno ha trovato in Ankara una preziosa sponda per rispondere con successo alle sanzioni occidentali.
Completamente diversa la prospettiva di Washington, che dovrà ancora fare i conti con il discolo Erdogan, leader di un paese che pur essendo membro della NATO non ha mai esitato a mettere i propri interessi prima di quelli della Casa Bianca. Una scelta che i cittadini turchi hanno deciso di premiare lasciando le chiavi del paese in tasca a Erdogan per altri 5 anni. Ingerenze straniere permettendo.