di Jeff Hoffman
Il Ciad ha nazionalizzato tutte le attività della Esso Chad, filiale africana della multinazionale a stelle e strisce ExxonMobil, fondata nel 1870 da John Rockefeller.
Lo scorso dicembre la Exxon aveva intentato la vendita di tutte le attività ubicate in Ciad e Camerun alla società britannica Savannah Energy. Il governo ha però contestato la vendita sostenendo che i termini differivano da quelli presentati inizialmente dalla multinazionale statunitense. La Exxon Mobil, rinominata da Enrico Mattei “una delle 7 sorelle”, aveva infatti deciso di vendere le attività dopo essere stata multata per reati fiscali dalla Corte Suprema del Ciad.
Dopo aver chiesto al tribunale di bloccare la vendita, il ministero dell’Energia, senza perdere tempo, ha annunciato la nazionalizzazione dell’impianto e di tutte le licenze ad esso legate, compresi i permessi di esplorazione, produzione e trasporto fra Ciad e Camerun. La nazionalizzazione, ha poi spiegato il ministero stesso, riguarda anche una partecipazione del 40% nel progetto petrolifero Chadian Doba, con sette giacimenti petroliferi e una produzione giornaliera di circa 30mila barili di petrolio.
Lo Stato del Ciad, dopo decenni di sfruttamento a stelle e strisce, è così diventato azionista al 100% dei giacimenti petroliferi siti nel sud del paese ma, soprattutto, ha allargato la strada dell’autonomia che, a quanto pare, il continente africano ha ormai imboccato nei confronti dei colonizzatori occidentali che dell’Africa hanno fatto man bassa.