21 morti di cui 5 bambini e 4 donne, almeno 52 le persone ferite. Questo il bilancio dell’ultimo attacco aereo israeliano, effettuato all’alba di martedì sulla striscia di Gaza. Colpiti a morte 3 capi della rivolta palestinese contro gli occupanti.
Nel descrivere il bombardamento i media israeliani si sono affrettati a dire che poche ore prima dell’attacco aereo, effettuato con F35, il ministro degli Esteri, Eli Cohen, aveva intrattenuto una conversazione telefonica con il segretario di Stato a stelle di Davide e strisce, Antony Blinken. Inoltre, la rete televisiva israeliana Channel 7 ha prontamente fatto sapere che Israele sta informando gli Stati Uniti. Durante una riunione sulla sicurezza con il ministro della Difesa e i vertici delle agenzie di sicurezza, in ogni caso, Benjamin Netanyahu ha spiegato che oltre all’operazione denominata ‘scudo e spada’ su Gaza quella in corso è una campagna globale allargata che trova Israele pronta a combattere su più fronti. “È chiaro che il 95% dei problemi di sicurezza di Israele provengono dall’Iran”, ha aggiunto il primo ministro, precisando che il paese è pronto.
Come ritorsione, in un comunicato ufficiale pubblicato dalla sala operativa congiunta del movimento Hamas e della cosiddetta Jihad islamica palestinese, (PIJ) si legge che sono stati sparati centinaia di razzi nell’operazione denominata “vendetta della libertà”. Stando al Times of Israel, tuttavia, il movimento Hamas non sarebbe coinvolto nel lancio di razzi. Israele ha prontamente risposto uccidendo un altro palestinese a Qabatiyah, nel governorato di Jenin.
Rivolgendosi ai sindaci del sud di Israele, colpiti da una raffica di razzi da Gaza, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato che l’IDF è pronto “sia ad espandere l’attuale operazione che a infliggere pesanti colpi su Gaza, ora e in futuro”.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà, questa sera, la nona riunione di quest’anno sul cosiddetto conflitto Israele-Palestina. A richiedere l’incontro, precisa il Jerusalem Post, gli Emirati Arabi Uniti che, insieme a Cina e Francia, hanno convocato la riunione.
E la guerra continua.